Miccoli sotto accusa per estorsione e il Gip respinge la richiesta di archiviazione

PALERMO – Il Gip Fernando Sestito ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Palermo nei confronti dell’ex calciatore Fabrizio Miccoli, indagato per concorso in estorsione aggravata.

Il giudice ha fissato un’udienza, per il 30 giugno prossimo, in cui la posizione dell’ex fantasista di Juventus, Fiorentina, Benfica e Palermo dovrà essere discussa in aula, in vista della possibile archiviazione, ma anche dell’ordine di svolgere nuove indagini.

E la terza eventualità, la peggiore possibile per Miccoli, è l’imputazione coatta. Miccoli, che ha lasciato il capoluogo siciliano nel 2012, per poi concludere la carriera nella sua città di origine, Lecce, era finito sotto inchiesta assieme ad altre due persone, Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino, detto ‘lo Scintilluni’, e Gioacchino Alioto, oggi a giudizio in tribunale.

La posizione del numero 10 rosanero era stata invece stralciata e la stessa Procura, dopo una lunga gestazione e non pochi dubbi, aveva ritenuto che l’indagato non avesse avuto consapevolezza del proprio ruolo nell’estorsione che sarebbe stata commessa ai danni del giovane imprenditore Andrea Graffagnini, ex gestore della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine (Palermo).

Nel lasciare la proprietà, secondo il nuovo socio del locale, Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo calcio, Graffagnini avrebbe dovuto saldare un vecchio debito di 20 mila euro, ma non lo avrebbe fatto e a quel punto, proprio attraverso Miccoli, nel 2010, fu messo in movimento Lauricella jr.

Tra quest’ultimo e il calciatore ci sarebbe stata un’eccessiva confidenza, al punto che la Dia si imbatté in Miccoli durante le ricerche dell’allora latitante Antonino Lauricella, e lo ascoltò’ mentre, in una conversazione intercettata con Mauro, detto “Scintilla”, insultava il giudice Falcone.

Per ottenere il saldo del debito, secondo i pm Maurizio Bonaccorso e Francesca Mazzocco, Lauricella jr avrebbe messo in movimento l'”entourage” del padre, convocando l’imprenditore in un retrobottega del popolare quartiere della Kalsa. Deponendo in aula, Graffagnini ha detto di aver temuto per la propria vita, nell’andare a quell’appuntamento.

Socio di fatto della Paparazzi era stato, fra gli altri, l’ex rosanero campione del mondo e cinque volte campione d’Italia con la Juve, Andrea Barzagli, i cui verbali testimoniali sono stati acquisiti dalla seconda sezione del tribunale di Palermo.