Con la Ternana il Palermo ha vinto la partita, in tribunale deve vincere la guerra

PALERMO – Poco prima di scendere in campo contro la Ternana, il Palermo ieri ha giocato in un’aula di tribunale una partita di vitale importanza, il cui risultato ancora non è stato deciso, ma che vede in palio la sopravvivenza della società di viale del Fante. I giudici, chiamati a decidere sulle sorti del club rosanero, hanno chiesto un’ulteriore perizia affidando il compito a tre esperti che dovranno verificare l’esistenza dei presupposti per dare inizio alle procedure per il fallimento. Le parole del presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, ancora improntate all’ottimismo, confermano la serenità della società, che ora dovrà aspettare non meno di due mesi per veder concludere il lavoro degli esperti e formulare il verdetto finale da parte dei giudici.

Sul campo il Palermo ha ottenuto la vittoria che cercava, portando a tre punti il vantaggio sulla seconda squadra in classifica, il Bari che domenica aveva subito proprio dai rosa una pesante sconfitta.

Il modo in cui è arrivata la vittoria, di grande valore per il morale e per la classifica, non soddisfa appieno se si guarda al gioco praticato, che è stato a volte fluido e ficcante, ma che è mancato della dovuta incisività nella fase della conclusione a rete.

L’inizio aveva, invece, fatto pensare ad una partita che potesse svilupparsi verso un tranquillo successo: già al 3° minuto il Palermo era passato in vantaggio con un bel gol di Rispoli, e aveva, in quei pochi minuti dal fischio iniziale del sig. Martinelli, mostrato facilità di manovra e ricchezze di idee.

L’evoluzione della partita, che è stata in verità piacevole, non ha, però, risparmiato patemi e sofferenze agli sparuti tifosi rosanero, che infreddoliti erano presenti al Barbera. Troppe le occasioni fallite, compreso al 55° un rigore calciato da Coronado e parato da Plizzari, per non temere la beffa di un gol avversario che avrebbe vanificato tutto il lavoro ed il sudore spesi in campo.

È piaciuto del Palermo di ieri l’aggressività verso i possessori di palla avversari: persino Trajkovski, apparso trasformato ormai da più di una partita, non si è risparmiato in questa azione di pressing che tanto fastidio ha dato agli uomini di Pochesci.

Grande merito va senza dubbio a mister Tedino, che è riuscito a dare un’anima a questa squadra, capace di dettare legge fuori casa e ora anche al Barbera.

Ieri il tecnico ex Pordenone ha dato fiducia a La Gumina, autore di una prestazione che lascia ben sperare per il futuro (è stato lui a subire il fallo che ha indotto l’arbitro ad assegnare il calcio di rigore) e ha riproposto il 3-5-2 di Bari, con Coronado libero di inventare a centrocampo.

Con Rispoli, protagonista di innumerevoli iniziative sulla fascia destra ed in rete per la seconda giornata consecutiva, con la difesa attenta e determinata, l’unico rammmarico è quello di non avere concretizzato le tante azioni da gol create.

Con il turno infrasettimale già in programma giovedì 20 e che vedrà il Palermo impegnato sull’insidioso campo di Cesena, non c’è tempo per godersi la vetta consolidata.

Ma una considerazione i tifosi l’avranno fatta, quella che i giocatori stanno facendo appieno e con merito il loro dovere. Se questo non fosse sufficiente per continuare a vedere in campo magliette rosa correre dietro ad un pallone, le responsabilità sarebbero di altri.