PALERMO – Partita strana quella giocata ieri pomeriggio al Renzo Barbera.
È da premettere che il Lecco che non ha rubato nulla, ha lottato fin dall’inizio su ogni pallone ed ha approfittato di due imbarazzanti situazioni difensive dei rosanero per dare alla gara una svolta assolutamente non prevedibile.
Non sarebbe giusto, comunque, individuare nel solo reparto difensivo il responsabile del passo falso casalingo del Palermo. Le colpe sono da attribuire a tutta la squadra, che, malgrado abbia lottato e sudato per l’intero incontro, magari sperando e forse credendo che si potesse fare il secondo miracolo di fila, è apparsa poco concreta in avanti, confusa ed approssimativa nell’impostazione del gioco e disattenta nelle due azioni da cui sono scaturite le reti del Lecco. Sta di fatto che la difesa rosanero da impenetrabile ieri è diventata di burro.
Ma partiamo dall’inizio. Tutti contenti per la rivoluzione in attacco operata da Corini che ha lasciato in panchina Insigne e Brunori per dare subito spazio a Mancuso e Soleri.
Ma la contentezza è durata poco perché già all’8° minuto Crociata, palermitano in maglia blu-celeste, ha fatto secco Pigliacelli intervenendo indisturbato a due passi dalla porta rosanero su cross da destra. .
La reazione del Palermo c’è stata, veemente, forse poco ordinata, ma il primo tempo si è chiuso con il raddoppio del Lecco al 41° di Sersanti, intervenuto anche lui in solitudine davanti a Pigliacelli su assist questa volta da sinistra.
Questo seconda rete è stata una botta tremenda e nel secondo tempo non si è visto il Palermo grintoso che non voleva arrendersi visto nella prima parte della partita. Troppe volte l’azione si è sviluppata con un lancio nel mucchio sempre preda dei difensori lariani che non hanno commesso errori di nessun genere.
Le occasioni da rete il Palermo le ha avute. I legni della porta avversaria sono stati colpiti tre volte, due traverse prima di Soleri con un colpo di testa e poi di Stulac su punizione ed un palo..
Inutili sono stati i tentativi di Corini per raddrizzare la partita. Al 46° Graves ha preso il posto di uno smarrito Mateju, mentre prima, al 35° Henderson era entrato al posto dell’infortunato Vasic. Al 55° Mancuso e Di Francesco hanno lasciato spazio a Brunori e Insigne e al 74° è entrato Aurelio al posto di Lund.
A rendere meno pesante, ma non meno amara, la sconfitta, ci ha pensato Brunori, realizzando il suo primo gol stagionale al Barbera trasformando al 96° il rigore fischiato dall’arbitro Piccinini per fallo di mano in area da parte di un difensore del Lecco.
Che sia necessaria da parte di Corini un’attenta riflessione sul perché la squadra stenti tanto tra le mura amiche è palese. Il fatto che a parità di partite giocate in casa ed in trasferta il Palermo abbia conseguito 7 punti al Barbera, frutto di due vittorie, un pareggio e due sconfitte, e 13 punti fuori casa, quattro vittorie e un pareggio, non può essere un caso. Difficoltà ad impostare il gioco e a perforare le difese chiuse potrebbero essere alcune delle cause a cui porre rimedio.
Una cosa è certa: si tolgano dalla testa i tifosi rosanero che la promozione diretta in Serie A sia solo una questione tra Parma e Palermo o, peggio ancora, che la massima serie non possa sfuggire ai rosanero. Il doppio passo falso casalingo ha ringalluzzito il Venezia, annullato l’effetto della sconfitta del Catanzaro e consentito al Modena di avvicinarsi ad un punto.
Vero è che i rosa devono ancora recuperare la partita con il Brescia, ma ormai d’ora in poi non si potranno più commettere errori.