Il Palermo spicca il volo: 3-0 alla Feralpisalò aspettando il miglior Brunori

Il Palermo spicca il volo: 3-0 alla Feralpisalò aspettando il miglior Brunori

PALERMO – Esordio al Barbera del Palermo e convincente vittoria contro la Feralpisalò

Davanti al pubblico di casa i rosanero hanno conquistato i tre punti sfoggiando una prestazione incoraggiante, che, alla luce del valore dell’avversario, apparso deludente in tutti i settori del campo, non deve illudere, ma indica la costante crescita della squadra.

Schierato con il consueto 4-3-3, con i rientri di Aurelio nel ruolo di esterno sinistro di difesa e di Stulac al centro del campo e con gli apporti dall’inizio dei nuovi Henderson, lucido nel doppio compito di interdizione e di impostazione del gioco, e di Insigne, in gol al 15° minuto di gioco e finalmente illuminato, il Palermo ha dato un forte segnale di forza e finalmente di concretezza. 

La solidità difensiva garantita dei giganti Lucioni e Ceccaroni, il moto perpetuo in mezzo al campo di Segre, gregario di lusso per Stulac cui tocca verticalizzare il gioco e ieri marcatore del gol del raddoppio rosanero al 2° minuto della ripresa, la vena realizzativa di Di Francesco, in campo all’80° in sostituzione di Di Mariano e in gol dopo cinque minuti a sancire il risultato finale di 3 a 0, sono fattori nuovi che consentono di immaginare un orizzonte roseo nel prosieguo del campionato.



Se da un lato stupisce la scialba prestazione di Brunori, stranamente distratto e impreciso, c’è da chiedersi che Palermo sarà con il n.9 ai livelli di rendimento delle passate stagioni?

Intanto in due partite i rosanero sono andati a segno sei volte con sei marcatori diversi: Lucioni, Segre, Soleri, Insigne, Stulac e Di Francesco, mentre in passato spesso o segnava Brunori o non segnava nessuno.

È doverosa l’ennesima menzione per Soleri, in campo all’80° in sostituzione di Brunori: questa volta il n. 27 in maglia rosa non ha segnato, ma ha offerto a Di Francesco, con un assist al bacio, il pallone del 3 a 0 finale.

In ultimo mi sia consentito di ricordare il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, uccisi a Palermo da mano mafiosa il 3 settembre del 1982.