PALERMO – Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni e che, forse presagendo le incredibili emozioni che avrebbe riservato la partita, aveva formato in curva nord con bandierine rosa, nere e gialle proprio il tracciato di un elettrocardiogramma, il Palermo contro lo Spezia è riuscito ad acciuffare un pareggio insperato dopo essere stato sotto di due gol.
Dobbiamo dire, però, che ieri la squadra rosa per lunghi tratti è stata inguardabile, lontana anni luce da quel Palermo attento e ordinato delle ultime partite. Con il reparto difensivo inusualmente in sofferenza per l’aggressività e la velocità degli avanti avversari, con Henderson lento, impreciso e all’apparenza svogliato, con Insigne sempre più indecifrabile e con Brunori incapace di superare la stretta guardia cui era sottoposto, il Palermo per tutto il primo tempo ha cercato inutilmente di trovare le contromisure ad uno Spezia ostico e motivato.
La rete subita al 31° minuto di gioco ad opera di Reca, gol fotocopia di quelli incassati sempre al Barbera contro Cosenza e Sudtirol, destro a giro dal limite, aveva sancito le difficoltà della squadra di Corini a tenere a freno la straripante vigoria degli avversari.
Ad inizio ripresa l’ex Genio aveva cercato di dare ordine al centrocampo con l’innesto di Vasic al posto di Henderson e vivacizzare l’attacco con l’ingresso di Mancuso in sostituzione di Insigne.
Dopo un sacrosanto rigore per atterramento in area di Brunori al 56°, negato dall’arbitro e dal VAR, il gol segnato al 70° da Esposito, con la difesa rosa immobile, sembrava aver chiuso l’incontro.
Ma il guizzo, con cui al 73° Mancuso aveva accorciato le distanze, ha riaperto la partita. Subito dopo al 74° Corini operava contemporaneamente le tre sostituzioni ancora a disposizione: dentro Aurelio, Stulac e Soleri al posto, rispettivamente di Lund, Segre e Brunori e, sospinto da un pubblico impagabile, il Palermo ha ripreso a correre.
Il finale è stato di quelli che si ricorderanno per molto tempo: l’arbitro fischia un rigore per i rosa per un fallo subito da Soleri all’ingresso dell’area di rigore, ma iniziato prima. Il VAR stabilisce che il fallo è avvenuto fuori dell’area di rigore ed il penalty diventa punizione dal limite e siamo già al 14° minuto di recupero.
A quel punto Stulac diventa Miccoli, con un destro perfetto che scavalca la barriera insacca alla destra dell’incredulo Dragowski ed il Barbera rischia di crollare!
Il pareggio conseguito è la conferma del valore della rosa a disposizione di Corini, fatta di soli titolari che si alternano in campo.
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