Game over al Barbera: contro il Cagliari suicidio rosanero!

PALERMO – Un velo di tristezza è calato ieri sul Barbera al triplice fischio finale del Sig. Valeri: tra i fischi assordanti, che i giocatori in maglia rosanero raccoglievano a capo chino dai loro tifosi, è affondato il sogno per il Palermo di acciuffare in extremis la salvezza.

Con la sconfitta di ieri, rotonda e meritata, la squadra di Diego Lopez ha ancora una volta dimostrato di non meritare la Serie A. Al cospetto del Cagliari, che non ha più nulla da chiedere al campionato e che non è sembrata compagine irresistibile, il Palermo è riuscito a suicidarsi secondo un copione già più volte recitato. Dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo, per effetto del gol segnato di ginocchio da Gonzalez in posizione più che sospetta di fuorigioco, i rosa si sono sciolti come neve al sole subito dopo il pareggio di Ionita al 3° minuto della ripresa. Da quel momento il Palermo ha smesso di essere squadra, la paura di perdere ha annebbiato il cervello dei giocatori in campo e gli uomini di Rastelli hanno avuto vita facile. Emblematica è la rivisitazione del gol con il quale Borriello ha portato in vantaggio il Cagliari: il centravanti rossoblù, in piena area del Palermo, attorniato da un nugolo di difensori rosanero, ha avuto il tempo di stoppare il pallone, allungarselo e tirare in porta.

Diego Lopez aveva sorpreso tutti alla lettura delle formazioni da parte dello speaker del Barbera. Il tecnico uruguaiano aveva rivoluzionato la squadra passando al modulo 3-5-2, schierando a sorpresa Fulignati in porta, Vitiello assieme a Gonzalez e Goldaniga a costituire il pacchetto difensivo, mentre a centrocampo, con Rispoli e Pezzella esterni, giostravano Gazzi, Bruno Henrique e Chochev e in attacco Trajkovski faceva da spalla a Nestorovski. E per tutto il primo tempo il Palermo, come spesso accaduto quest’anno, ha tenuto bene il campo, è passato in vantaggio ed ha illuso i tifosi. Poi, come già detto, nel secondo tempo i limiti tecnici e psicologici della squadra ne hanno determinato il crollo verticale. A nulla sono serviti gli innesti di Balogh al 22° della ripresa, al posto di un deludente Gazzi, quando il punteggio era già di 1 a 2 per il Cagliari, di Sallai, al posto di Vitiello, al 35° del secondo tempo e di Lo Faso, al posto di Bruno Henrique, al 43° sempre del secondo tempo.

Difficile trovare ieri della seconda parte dell’incontro sufficienze tra gli uomini di Diego Lopez: a parte Rispoli, encomiabile per le continue incursioni sulla fascia destra, nessuno dei compagni ha dimostrato di poter incidere sull’esito di una partita che pareva già determinato. Se neanche le differenti motivazioni tra le squadre in campo hanno permesso di evitare l’ennesima sconfitta casalinga, il destino del Palermo appare ormai segnato! Difatti, alla luce della sconfitta di ieri pomeriggio, sembrano in maniera definitiva tramontate le speranze di un colpo di coda che possa consentire di recuperare i punti di distacco dall’Empoli, che erano e sono rimasti 7.

Intanto il Palermo è stato superato dal Crotone, corsaro a Verona contro il Chievo, ed è ora al penultimo posto in classifica. Ma è la pochezza tecnica della squadra e la sua fragilità psicologica a determinare lo svanire di ogni residua speranza di salvezza. E mentre il neo presidente Paul Baccaglini continua il suo show mediatico, ospite ieri sera da Fabio Fazio in “Che tempo che fa”, giunge forte l’urlo di disappunto dei tifosi, stanchi di accumulare magre figure e preoccupati, a ragione, per il futuro della loro squadra del cuore.