PALERMO – È inutile fare finta che domani sarà una partita qualunque.
Dopo le tre sconfitte contro Monza, Catanzaro e Juve Stabia, intercalate dalla netta vittoria contro il Pescara, un ulteriore passo falso del Palermo contro l’Entella potrebbe avere ripercussioni gravi, impensabili e imprevedibili.
Pippo Inzaghi, da allenatore navigato, sa benissimo che le larghe aspettative che hanno fatto da cornice al suo arrivo sulla panchina rosanero, senza concrete risultanze sul campo, sono destinate a svanire in brevissimo tempo.
Sarebbe spiacevole e preoccupante dopo appena dodici turni anche solo ipotizzare un cambio di allenatore: significherebbe l’ennesimo fallimento di un programma che ormai da troppo tempo si rivela privo di solide fondamenta che ne consentano l’attuazione.
La finestra di gennaio, il cosiddetto mercato di riparazione, potrebbe consentire di puntellare qualche settore che nelle ultime partire è parso scricchiolare. Principalmente il centrocampo, con l’involuzione inattesa di Ranocchia, domani indisponibile perché squalificato, e gli infortuni di Gyasi e Gomes, necessita di essere rafforzato adeguatamente, così come la difesa, orfana di Magnani e con Bani ancora alla ricerca della migliore condizione.
Domani, intanto, a Chiavari alle 15:00, il Palermo dovrebbe presentarsi in campo, schierato con il 3-5-2, con:
PALERMO (3-5-2): Joronen; Bereszyński, Bani, Ceccaroni; Pierozzi, Palumbo, Blin, Segre, Augello; Le Douaron, Pohjanpalo.
Chiappella, tecnico dei liguri, dovrebbe rispondere con:
ENTELLA (3-4-2-1): Colombi; Parodi, Tiritiello, Marconi; Bariti, Benali, Dalla Vecchia, Di Mario; Franzoni, Fumagalli; Debenedetti.
