“El Mu(n)do” Vazquez: oriundo “nazionale” dal cuore siciliano

PALERMO – La serie A si ferma per lasciare posto alla Nazionale e alle partite di qualificazione per i prossimi Europei. L’Italia, sabato sera, affronterà la Bulgaria e siamo tutti speranzosi di vedere il bel gioco espresso fino a ora dal gruppo allenato da Antonio Conte. 

Tra i convocati dall’ex tecnico della Juventus, c’è anche un pezzo di Sicilia, se così possiamo dire. Infatti, nel gruppo azzurro, figurerà anche Franco Vazquez, l’italo-argentino del Palermo. Il calcio moderno ha aperto le possibilità di far giocare nelle nazionali anche giocatori che non siano italiani al 100%. Il fantasista, infatti, ha origini argentine, ma possiede il passaporto italiano perché la madre è nata nel Belpaese. 

Vazquez nasce a Tanti (Argentina) il 22 febbraio del 1989, ma vive per gran parte della sua infanzia a Villa Carlos Paz (Cordoba). Cresce e parla poco: anche per questo viene soprannominato “El Mudo” (“muto”). Preferisce lasciar parlare il campo e il suo mancino, anche se dimostrerà di saper usare bene anche il piede destro.

Cresce nelle giovanili del Barrio Parque (2003), prima di passare a quelle del Belgrano nel 2005. Lo stesso club argentino lo promuove in prima squadra nel 2009. Rimarrà lì per 5 anni, collezionando 94 presenze e mettendo a segno 15 reti: il primo il 29 maggio del 2009 contro l’Atletico de Rafaela. 

Nel 2010 vola in Italia al Palermo, con cui ha 14 opportunità di farsi valere, ma non convince. Quindi il prestito al Rayo Vallecano, con cui ritrova se stesso e una vetrina che gli consente di mettersi in mostra per vincere il premio argentino di “giocatore dell’anno”. In seguito, il ritorno in Sicilia. In serie B dimostra di poter valere qualcosa nella stagione 2013-2014.

La storia recente la conosciamo: viene consacrato in serie A con 27 apparizioni e 7 marcature. Ma, soprattutto, tante belle giocate e continuità, che convincono Conte a fargli la “proposta indecente”, che lui accetta.

Su internet si trovano molti video con le sue giocate. Noi ne abbiamo scelto uno per omaggiarlo e che raccoglie alcune delle sue perle di quest’anno.

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Allora in bocca al lupo a questo ragazzo, che porta in Nazionale un pizzico di orgoglio siciliano.