PALERMO – Due indirizzi di pensiero accompagnano e analizzano l’esito della partita giocata dal Palermo ieri pomeriggio contro il Cosenza conclusasi con il punteggio di 1 a 1. Entrambi gli indirizzi concordano sull’utilità del punto raccolto in terra calabra, che consolida la posizione in classifica e lascia all’esito dei play-off tutte le speranze di promozione in Serie A. Ma, mentre qualcuno ha visto dei miglioramenti nel gioco, un manovra più fluida e una fase difensiva più attenta, c’è chi è arrivato alla conclusione che dopo due partite Mignani non sia riuscito a cambiare nulla rispetto a Corini e che, anzi, con l’ex genio il gioco era più veloce e meno sterile.
Come spesso capita probabilmente la verità sta nel mezzo.
Vero è che a Cosenza si è visto maggior possesso palla, meno errori nei passaggi, più controllo del gioco e più attenzione nella fase difensiva, ma non si può nascondere il noioso e improduttivo fraseggio a centrocampo senza l’avanzamento di un metro e, anzi, l’arretramento continuo verso Ceccaroni, Nedelceauru e Pigliacelli anche quando ormai si era arrivati al limite dell’area di rigore avversaria.
A favore di Mignani c’è comunque il merito di aver riportato in campo Buttaro forse troppo trascurato da Corini. Ed è stato proprio Buttaro, schierato come esterno destro nel centrocampo a quattro nel modulo 3-4-1-2, a portare in vantaggio i rosanero al 43° del primo tempo scaraventando in rete un cross preciso da sinistra di Lund.
Dopo che il vantaggio era stato vanificato dall’ingenuità difensiva di Ceccaroni, che toccava in area Tutino spalle alla porta, con il conseguente penalty decretato da Marinelli e realizzato al 61° dallo stesso Tutino, Palermo e Cosenza hanno smesso di giocare, dimostrando di accontentarsi della spartizione della posta e abbassando ancora di più il ritmo di gioco.
Da quel momento, pur con gli innesti dapprima al 63° di Coulibaly, peraltro molto deludente la sua prestazione, e di Soleri al posto rispettivamente di Henderson e Mancuso, al 77° di Aurelio e Segre in sostituzione di Lund e di Brunori, e in ultimo alll’83° di Insigne al posto di un ottimo, ma ormai stremato, Di Francesco, i rosa hanno tirato i remi in barca agevolati anche dall’atteggiamento parimenti remissivo dei calabresi.
Appuntamento al Barbera venerdì 19 aprile alle 20,30 contro la capolista Parma per la prima delle due partite consecutive in casa.
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