PALERMO – Un Palermo bello, sporco e cattivo ha conquistato ieri sera sotto una pioggia battente e sferzate di vento gelido una vittoria frutto di una commistione di tenacia, combattività e sagacia tecnica.
Non era facile in quelle condizioni metereologiche, con il vento che determinava traiettorie imprevedibili del pallone, al cospetto di una squadra forte, neo promossa come il Palermo, ma con velleità di promozione diretta e in presenza di Cheddira, capocannoniere della Serie B, offrire una prestazione di tale valore.
L’approccio alla gara non lasciava presagire nulla di buono, con il Bari subito a pressare, sospinto dal vento a favore e i rosanero intimiditi dagli avversari più che intirizziti dal freddo.
Ma questo andazzo è durato poco anche per merito di Corini, che, con gli uomini contati, è riuscito ad ingabbiare Cheddira, impeccabile la guardia di Nedelcearu, che solo una volta si è fatto scavalcare dal marocchino costringendo Pigliacelli all’intervento, imbrigliare la manovra degli avversari per tutto il primo tempo e nella ripresa riprendere in mano il pallino del gioco anche per l’ingresso di Broh entrato al 64° al posto di Damiani.
L’ex Sudtirol, ottima prestazione la sua, ha conferito maggiore solidità al centrocampo costituendo il primo argine alle ripartenze dei galletti e velocizzando la manovra offensiva.
Il secondo tempo ha visto un Palermo più in palla e un Bari meno aggressivo e la partita è andata avanti ad un buon ritmo con qualche buono spunto da entrambe le parti.
Decisivo è stato ancora una volta Marconi, al suo terzo gol stagionale, che ha risolto all’82° insaccando di destro alle spalle di Caprile alla fine di una furibonda mischia in area barese e facendo saltare i nervi agli uomini di Mignani, con Cheddira, espulso all’89° per doppia ammonizione, a farne le spese.
La vittoria non cancella i problemi di una squadra alle prese con una rosa numericamente insufficiente e non deve ingannare sull’effettivo valore degli elementi in campo. Ieri il Palermo ha supplito con il cuore ai limiti di una difesa in passato tante volte incerta e di una manovra spesso lenta e imprecisa, ma ha dimostrato, al pari del pubblico presente sugli spalti del Barbera malgrado la tempesta di pioggia e di vento, di sapere soffrire, di essere capace nelle condizioni estreme di offrire quel qualcosa in più che fa la differenza.
Quello che è successo ieri sera può essere un segnale per il futuro? Forse sì, forse no. Intanto i rosanero hanno superato in classifica quel limite che li poneva a metà strada tra i play off e i play out accelerando bruscamente verso posizioni più elevate.
È indubbio che a questo punto i tifosi si attendano delle mosse adeguate dalla società in questi ultimi giorni di mercato per alimentare quei sogni che nessuno pensava potessero manifestarsi.