EMPOLI – Nel pomeriggio di ieri allo stadio Castellani di Empoli il destino del Palermo, in questo travagliato campionato, sembra essersi deciso. La sconfitta rimediata contro i toscani ha allungato il distacco dal quart’ultimo posto, l’unico utile per la salvezza, a 7 punti.
Con il girone di ritorno tutto da disputare, il ritardo accumulato potrebbe pure essere colmato, ed in questo senso si è espresso Eugenio Corini alla fine della partita, ma la forza e la qualità della squadra non danno sicuramente spazio all’ottimismo. E allora, malgrado le parole dell’allenatore nel dopopartita, riportate dalla stampa locale, “Sarà dura mandarci in Serie B. Noi non ci arrenderemo. Noi non ci arrenderemo perché questa è la mia natura e la squadra mi segue. Faremo di tutto per rimanere in Serie A”, il futuro dei rosanero sembra segnato.
Né servono a rincuorare i tifosi le voci, immediatamente circolate subito dopo la fine della partita, che riferiscono del presidente Zamparini particolarmente imbufalito con il “Genio” per la sconfitta al punto di pensare ad un possibile ritorno di Roberto De Zerbi.
Ritornando alla partita di ieri pomeriggio, c’è da dire che il Palermo probabilmente non meritava di perdere come non meritava di vincere. Ha controllato per lunghi tratti l’incontro, ma non è riuscito a rendersi mai veramente pericoloso.
L’Empoli sicuramente non è apparso più forte dei rosanero, ma forse ha avuto il merito di credere di più nella vittoria.
Che la partita potesse essere decisa solo da un episodio era chiaro a tutti, che l’episodio sia stato causato dall’ennesimo svarione difensivo della retroguardia del Palermo, rende ancora più amara la sconfitta. Sull’azione del rigore causato da Cionek per una leggera trattenuta su Maccarone appena entrato in campo, c’è riassunta la storia di tanti gol subiti dal Palermo in questa stagione: uomini presi d’infilata, anticipati dagli avversari ed in ritardo sulle chiusure. E i rosa dovrebbero pure ringraziare l’arbitro Valeri per essersi limitato ad ammonire Cionek anziché espellerlo.
Un’altra motivazione per la sconfitta c’è e non è sicuramente addebitabile a Corini: Martusciello ha avuto la possibilità di operare dei cambi che sono stati determinanti sull’esito della partita. Prima ha sostituito l’evanescente Saponara con il più concreto Pucciarelli, poi, al 31’ del secondo tempo, ha inserito Maccarone al posto di Marilungo ed è stato premiato da “Big Mac” con il rigore a favore causato e la successiva realizzazione.
Corini ha anche lui tentato con dei cambi di mutare il corso della partita. Dapprima, al 30’ del secondo tempo, ha sostituito Morganella, schierato a sinistra con evidenti difficoltà nella effettuazione dei cross, con Aleesami, ma il norvegese non l’ha ripagato essendo apparso impacciato e senza verve. Successivamente, dopo il gol dell’Empoli, ha chiamato Diamanti al posto di Cionek e Balogh al posto di Jajalo, forse il migliore in campo fino a quel minuto, cambiando modulo con il passaggio alla difesa a quattro.
Merito del Palermo aver costretto l’Empoli alla difensiva negli ultimi dieci minuti dell’incontro, ma l’assedio è stato inutile.
Il Palermo è andato via da Empoli sconfitto e con un calendario particolarmente difficile, a Sassuolo domenica prossima e con l’Inter in casa la successiva per poi andare a Napoli, non c’è spazio per l’ottimismo.
Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare duro e sperare che arrivino finalmente notizie di rinforzi validi nella certezza che lo svedese Silva da solo non possa essere il giocatore capace di invertire la marcia dei rosanero.
Pietro D’Alessandro