PALERMO – Un Palermo impeccabile, a tratti bello, equilibrato e con un carattere indomabile, torna da Venezia con una vittoria meritata che annulla la sconfitta con il Cosenza e riporta la squadra ai piani alti della classifica. Tanti sono gli aspetti positivi che la partita di ieri sera ha messo in evidenza.
Innanzitutto c’è da sottolineare l’ottima prova di capitan Brunori, tornato prepotentemente alla ribalta con la tripletta cha ha determinato il risultato finale di 3 a 1 per il Palermo. Il centravanti rosanero, in gol su rigore per fallo in area su Lund al 9° minuto di gioco, di testa su cross da destra e spizzata di Lucioni al 62° e da goleador freddo e navigato su assist di Mancuso con il portiere avversario in uscita al 92°, è apparso in forma smagliante, tutt’altra cosa rispetto al Brunori svogliato, timoroso e statico delle ultime partite.
In secondo luogo c’è da apprezzare il coraggio di Corini, che ha rivoluzionato in maniera totale il centrocampo. Con in panchina Segre, Stulac e Henderson, il Palermo è entrato in campo con Vasic, Gomes e Coulibaly e la manovra è sembrata subito più lineare ed armoniosa. Non osiamo pensare alle critiche che sarebbero piovute addosso all’ex “Genio” se fosse andata male, anche considerando le ottime prestazioni di Segre e Stulac nelle ultime gare.
Ma tutto il nuovo centrocampo ha girato a mille, con Vasic a spaziare da destra a sinistra, Coulibaly abile nel pressing e nell’innescare le ripartenze con l’unica pecca di aver favorito con un errore banale il momentaneo pareggio del Venezia e Gomes sempre elegante e preziosissimo anche nella fase di contenimento.
Favorito dal gol ad inizio partita che ha sconvolto i piani del Venezia, i rosanero hanno avuto per tutto il primo tempo il controllo della partita con un Lucioni super, insuperabile di testa, e con Ceccaroni, che solo in un’occasione, liscio al 46° minuto, ha permesso una conclusione da buona posizione di Pohjanpalo finita alta, ideale compagno di reparto.
Il momentaneo pareggio di Pohjanpalo nei minuti di recupero del primo tempo ha galvanizzato i lagunari tornati in campo nella ripresa aggressivi e determinati a vincere. Sono stati minuti di sofferenza per i rosanero, ma sono durati poco. Il Palermo si è riorganizzato e ha ripreso a macinare gioco con personalità. Già al 61° Joronen si era dovuto superare per deviare in angolo un tiro micidiale di Brunori, che poi, come già detto, si è esaltato segnando per altre due volte.
Con i cambi effettuati al 68°, Aurelio, Segre e Mancuso in campo al posto rispettivamente di Lund, ottima la prova del danese, Insigne e Di Francesco, Corini ha cambiato l’assetto della squadra passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Ma il Palermo non ne ha risentito e ha dato sempre l’impressione di poter controllare la partita.
La boccata di entusiasmo che deriva da questa vittoria deve, tuttavia, far mantenere i piedi per terra. Bisogna sempre avere in mente quanto accaduto con il Cosenza e farne tesoro perché non si ripeta più. E domenica 1 ottobre al Barbera contro il pericoloso Sudtirol i rosanero avranno l’occasione per dimostrare che quello è stato solo un increscioso episodio.
Prima di chiudere, è doveroso applaudire quel manipolo di 500 tifosi rosanero presenti al Penzo, che con il loro incitamento e i loro cori hanno dato a tratti la sensazione di essere al Barbera.