PALERMO – Un nuovo studio del gruppo di ricerca sulle Malattie Infettive del Policlinico di Palermo ha rivelato importanti aspetti immunologici relativi al vaiolo delle scimmie e al COVID-19, due malattie infettive che hanno registrato un preoccupante aumento dei casi a livello globale negli ultimi mesi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Parallelamente, l’aumento dei casi di COVID-19 osservato di recente dimostra che il virus continua a circolare.
Lo studio, condotto dal Dottor Manlio Tolomeo e dal Professore Antonio Cascio, intitolato “STAT4 and STAT6, their role in cellular and humoral immunity and in diverse human diseases“, è stato pubblicato sulla rivista International Reviews of Immunology e può essere consultato online qui.
La ricerca analizza il ruolo di due proteine cellulari fondamentali, STAT4 e STAT6, nel modulare la resistenza al vaiolo delle scimmie e al COVID-19.
Secondo gli autori, alcune proteine presenti nelle cellule del sistema immunitario sono cruciali per l’attivazione di geni con funzione antivirale. Queste proteine fanno parte del sistema STAT (Signal Transducer and Activator of Transcription), che comprende sei tipi distinti, da STAT1 a STAT6. Se alcune di queste proteine, in particolare STAT1 e STAT4, vengono inibite, l’efficacia del sistema immunitario viene significativamente ridotta.
Tolomeo e Cascio spiegano che le varianti più gravi del vaiolo delle scimmie hanno un tasso di mortalità stimato intorno al 10%, in parte a causa della capacità del virus di compromettere l’immunità antivirale attraverso una proteina chiamata 018, che blocca STAT1 e STAT4. Inoltre, le forme più severe di vaiolo delle scimmie presentano elevati livelli di interleuchina 10, una proteina anti-infiammatoria e immunosoppressiva la cui produzione è mediata da STAT6. Attivando STAT6, il virus del vaiolo delle scimmie riesce ulteriormente a eludere il sistema immunitario.
Anche il virus SARS-CoV-2 è capace di bloccare la proteina STAT1 e attivare STAT6, ma in questo caso l’attivazione di STAT6 avviene attraverso un meccanismo noto come “attivazione non canonica“. Gli autori spiegano che in questo stato, STAT6 induce la produzione di potenti proteine infiammatorie che possono scatenare la cosiddetta “tempesta citochinica” nei polmoni, la principale causa di morte nel COVID-19.
In sintesi, questi due virus, sebbene utilizzino meccanismi diversi, riescono a eludere il sistema immunitario, rappresentando una grave emergenza sanitaria di portata internazionale.
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