“Sul tema della sicurezza va precisato che – come riferito dal ministro dell’Interno Piantedosi nel corso della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto Massimo Mariani al quale ha partecipato anche il sindaco Lagalla – nei primi mesi del 2025 i reati a Palermo e nell’area metropolitana sono calati del 13%, mentre sono aumentati in modo significativo i servizi di controllo del territorio. Palermo, in sostanza, non è meno sicura delle altre grandi città turistiche italiane. Gli episodi criminali del mese scorso sono rimasti circoscritti e i responsabili tutti, o quasi, assicurati alla giustizia da parte delle forze dell’ordine. Le istituzioni a tutti i livelli, in sinergia con l’amministrazione comunale, stanno affrontando la situazione con grande determinazione”.
“Sempre sul tema della sicurezza va precisato che una cosa sono i dati reali, un’altra cosa è la percezione. Alcuni episodi criminali purtroppo ci sono stati ma per proteggere il brand Palermo non bisogna enfatizzare i numeri. Palermo è diventata ormai una città d’arte di respiro internazionale e questo è patrimonio di tutti. L’auspicio è di lavorare tutti insieme per proteggere questo risultato, senza soffiare sul fuoco, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente lo sviluppo turistico della città verso un segmento di mercato sempre più alto spendente”.
La replica di Federalberghi
In merito alla nota diffusa dall’assessore al Turismo al Comune di Palermo sulle presenze turistiche in città, “evidenziamo ancor una volta che il dato diffuso da Federalberghi si riferisce esclusivamente al mese di agosto, come è stato ampiamente diffuso ieri in una nostra nota, sulla base del previsionale registrato nella prima decade del mese”, dice Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo. “Fino a luglio, come abbiamo più volte dichiarato nei precedenti comunicati stampa, il settore ha registrato numeri in crescita rispetto al 2024. Il calo del 10% segnalato riguarda invece il periodo successivo al primo agosto, legato in larga parte a cancellazioni già confermate”.
Sul fronte sicurezza, inoltre, non possiamo liquidare come ‘episodi isolati’ eventi che, al contrario, negli ultimi mesi si sono verificati con maggiore frequenza e intensità, colpendo direttamente i turisti. Le immagini del turista americano aggredito e ferito gravemente, con la testa spaccata, hanno fatto il giro del mondo, incidendo sull’immagine della città. Il turismo vive anche e soprattutto di reputazione – continua Di Stefano -, non basta dire che Palermo è una città d’arte e cultura, bisogna tutelare chi la visita e garantire un contesto urbano percepito come sicuro. Ignorare o minimizzare il problema significa rischiare di compromettere la fiducia dei viaggiatori e il lavoro di anni per consolidare il brand Palermo”.