PALERMO – Federalberghi, rappresentata da Rosa Di Stefano, ha espresso la propria intenzione di rinviare l’imposta di soggiorno al 2026. Le parole della Di Stefano sulla questione: “Non c’è stato alcun confronto preventivo”.
La Federalberghi e il rinvio dell’imposta di soggiorno
Il rinvio dell’imposta di soggiorno a gennaio 2026 e un tavolo di concertazioni, permanente, con le diverse associazioni appartenenti al settore turistico.
È questo ciò che chiedere Rosa Di Stefano, rappresentante della Federalberghi Palermo, dichiarando apertamente la propria delusione sulla scelta di innalzare la somma per i turisti che vogliono pernottare all’interno della città:
“Esprimiamo profonda preoccupazione per l’aumento dell’imposta approvato senza alcun preventivo confronto con le rappresentanze del settore, e per la destinazione del gettito 2025 interamente assorbito dalla copertura della Tari, privando di fatto il comparto turistico di investimenti mirati e vanificando lo spirito della tassa di scopo”.
La Federalberghi ha poi consegnato un documento contenente le richieste destinate all’assessore al turismo del comune di Palermo, Alessandro Anello.
Lo scopo dietro le richieste
L’obiettivo delle richieste è infatti quello di garantire un’organizzazione, da parte delle imprese, adeguata, specialmente all’interno di un contesto economico ancora fragile.
“Sono richieste avanzate da tutto il settore alberghiero ricettivo, in considerazione del fatto che siamo stati esclusi da ogni possibile trattativa – esordisce Di Stefano – Per questo è necessario un tavolo permanente con le rappresentanze di categoria finalizzato a pianificare il gettito del 2025, non prima di aver conosciuto il rendiconto dettagliato degli anni 2023 e 2024, per verificare la destinazione delle somme incassate e l’effettivo impiego delle risorse per finalità turistiche”.
La presidente della Federalberghi ha poi concluso:
“Siamo stati felici di aver contribuito, negli anni scorsi, alla stesura del regolamento che ha introdotto l’imposta, in un’ottica di dialogo fra pubblico e privato, per consolidare le politiche turistiche efficaci e sostenibili per la città. Ma questa volta il confronto non c’è stato, e di questo ce ne rammarichiamo”.