Veleni dopo il crack del Piano Giovani

Veleni dopo il crack del Piano Giovani

PALERMO – E’ finita come peggio non si poteva. Il portale spento, il contratto con la società revocato, così come quello con Italia Lavoro e centinaia di candidature finite nel cestino, insieme a un nuovo bando.

Il Piano Giovani chiude tra i veleni, con accuse e polemiche, un’esperienza fallimentare. La schermata bianca sul monitor del sito www.pianogiovanisicilia.com simbolo di speranza per tanti giovani siciliani, adesso giace vuoto di ogni contenuto, finito, spazzato via dall’inadeguatezza di una politica becera, litigiosa e incapace a tutti i livelli. Una politica fatta di guerre intestine e vendette, dove a rimetterci sono i giovani.

Così il progetto rivoluzionario, che avrebbe dovuto segnare un momento di svolta, garantendo a migliaia di ragazzi un tirocinio e una seppure minima speranza di lavoro, non esiste più.

La società che gestiva il portale ha ricevuto la revoca del contratto dalla dirigente regionale Anna Rosa Corsello, finita nel frattempo nella bufera per avere pubblicato un nuovo bando all’insaputa degli assessori Giuseppe Bruno al Lavoro e Nelli Scilabra alla Formazione. Un caos tra politica e burocrazia, generato anche dalla mancanza di dialogo tra i dipartimenti e gli assessorati.

Per fortuna, nonostante il caos, nulla è andato perduto. Tutta la banca dati, i curricula e le candidature dei ragazzi, infatti, sarebbero salvi e trasferiti alla pubblica amministrazione, che deciderà sul da farsi. Facile intuire che il futuro del Piano Giovani resti un mistero, naufragato in un mare di accuse tra dirigenti e assessori.

Come si ripartirà da settembre nessuno lo sa. L’unica certezza è che non ci sarà Anna Rosa Corsello, scaricata dalla politica e “congedata” dai dipartimento del Lavoro e della Formazione. Incarico che gli era stato affidato dal presidente Crocetta che sulla vicenda è intervenuto a gamba tesa.

Sono costretto a intervenire in modo duro sulla questione del Piano Giovani, perché il fallimento del click day doveva indurre tutti alla riflessione, invece assistiamo a esternazioni e decisioni affrettate, quando l’unica cosa da fare è trovare le soluzioni migliori – ha detto il Governatore della Sicilia – Sono state dette tante sciocchezze come quella sulla piattaforma per la selezione. Il problema non è la piattaforma, ma il sistema applicativo e questo vale anche per Sicilia e-Servizi che non ha un software adeguato”.

Sul nuovo bando pubblicato dalla dirigente della Formazione Corsello, dice “Se è valido lo terremo, altrimenti lo cambieremo. In ogni caso sarebbe stato opportuno che la Corsello si accordasse con gli assessori, invece il bando è stato pubblicato senza il loro coinvolgimento”. Insomma uno sfacelo che trasformerà migliaia di candidature e tirocini in cause in tribunale per la Regione.

Nel disastro generale, come detto, è crollato anche il rapporto tra la Regione e Italia Lavoro (società del Ministero del Lavoro), tra accuse di assunzioni “sospette” e quelle di un contratto da cinque milioni per svolgere un lavoro che non prevedeva nemmeno la gestione del portale. Del “rivoluzionario” Piano giovani, al momento, restano solo i veleni.