Tutte le “malefatte” di Crocetta: il gruppo Antudo e l’elenco interminabile

PALERMO – Che il governo Crocetta non fosse gradito a gran parte dei siciliani si sapeva, ma forse mai nessuno ha messo in piedi una vera e propria lista delle sue “malefatte” dal 2012 (anno dell’insediamento) ad oggi. A farlo ci ha pensato un’associazione che ha fatto il punto della situazione tramite la propria pagina Facebook.

Il gruppo in questione si chiama “Antudo” e ha organizzato una manifestazione il 30 marzo a Palermo per protestare apertamente contro Crocetta. Nella descrizione dell’evento gli organizzatori hanno elencato le ragioni per le quali si recheranno in piazza.

Dopo quasi tre anni cosa è rimasto della rivoluzione di Crocetta? Come si è mossa la ‘nuova’ politica siciliana in questo grosso arco di tempo? A guardare alcune facce e nomi, dobbiamo iniziare con l’annotare che proprio ‘nuova’ questa politica pare non essere: intanto per le facce che compongono l’assemblea regionale; poi ci sono i volti degli assessori: qualcuno ‘nuovo’, in effetti, è stato provato: sempre con pessimi risultati o traumatiche uscite di scena. Poi, però, dopo quattro rimpasti di governo ecco puntualmente spuntare qualche nome di peso: uno su tutti, Antonello Cracolici

C’è anche una riflessione sulle politiche economiche di Baccei e sull’abbandono della regione da parte dei giovani siciliani che sempre in maggior numero tentano la fuga al nord o all’estero in cerca di un’occupazione.

Baccei ha così deciso di non pretendere la restituzione delle imposte prelevate dallo Stato ma che spettavano alla Regione: milioni di euro lasciati alle esigenze del Pd romano – questo il risultato! E sempre con Baccei si è, in questi anni, proceduto con la sistematica operazione di attacco allo stato sociale: tagli alla sanità, al sistema scolastico, alle università, agli ammortizzatori sociali. Le partecipate e gli enti convenzionati sono stati lasciati a casse vuote con enormi danni per i lavoratori di questi. I progetti utili al rilancio di alcuni settori lavorativi abbandonati miseramente: si pensi al nuovo bacino di carenaggio promesso per i cantieri navali palermitani e utilissimo per l’acquisizione di commesse da parte di Fincantieri. Intanto, le statistiche nazionali ed internazionali dimostrano il disastro: il più alto numero di giovani disoccupati in Europa, il reddito familiare sceso sotto i livelli greciLa Sicilia va così incontro alla desertificazione socio-anagrafica oltre che industriale: ogni anno aumenta il numero di GIOVANI EMIGRATI a cercar fortuna!”. 

E ancora gli attacchi sulle questioni relative ai forestali, agli inceneritori, alle trivelle, fino ad arrivare al Muos.

C’è poi la vicenda Muos in cui Crocetta ha dato il meglio di sé, facendosi prima campagna elettorale proclamandosi contrario, per poi fare dietro-front di fronte al richiamo alla disciplina del Partito Democratico e degli Usa. Questa totale subalternità ad interessi esterni, non a caso, è la strada che conduce alla sempre più spiccata caratterizzazione della Sicilia come avamposto di guerra per gli interessi imperialistici stranieri: Sigonella, Niscemi, Birgi sono stati consegnati ai giochi guerrafondai di Usa e Nato che addirittura realizzano nella nostra regione (Birgi, Marsala) le loro esercitazioni con danno per la salute e le economie locali”

Insomma tanto rumore su Facebook dove già in mille hanno confermato la loro presenza il prossimo mercoledì. Ma la verità la dirà la piazza. Sì, perché internet sarà anche virale, ma le proteste vecchio stile con cortei e megafoni fanno (ancora) molto più rumore delle parole scritte sui social.

Santi Liggieri

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