PALERMO – Vittoria importante per il Movimento Cinque Stelle in commissione Ambiente e Territorio all’Ars: è arrivato il benestare per l’eliminazione del disegno di legge che prevede l’autorizzazione alle trivellazioni e per la proposta di referendum contro il contestatissimo articolo 38 dello Sblocca Italia. Il Pd, il partito del premier Matteo Renzi e del governatore Crocetta, ha schierato le sue truppe a favore dello sblocca italia, ergo delle trivelle.
I deputati dem che in commissione hanno votato contro sono Concetta Raia, Antonio Malafarina e Anthony Barbagallo. L’unico “soldato” dissidente è stato Fabrizio Ferrandelli che ha votato a favore del referendum e del ddl per l’abrogazione dell’articolo pro trivelle.
“Io rimango fedele a chi mi ha votato – ha affermato Ferrandelli – e difendo la scelta di autodeterminazione dei territori e dei siciliani e chiedo, così come ho scritto nel mio ordine del giorno, di far valere le competenze e le prerogative che lo Statuto speciale ci consegna. Questo parlamento deve mantenere la schiena dritta e la testa alta perché il futuro delle giovani generazioni dipenderà dal voto di ciascuno di noi. Io continuerò a dire I have a dream, altri I have a triv”.
NewSicilia.it ha intervistato il presidente della commissione Ambiente e Territorio Giampiero Trizzino sull’iter della battaglia no triv.
– Ieri è arrivata una prima vittoria per il Movimento che sin dalle prime battute si è schierato apertamente contro le trivellazioni…
“Esatto, ieri abbiamo approvato la proposta di referendum e il ddl per l’abrogazione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia. Ho parlato con il presidente dell’Ars Ardizzone per calendarizzare il disegno di legge e ha dato la sua disponibilità per il prossimo martedì. Ci sono state aperture al dialogo sia con il presidente della commissione Attività Produttive Bruno Marziano sia con il presidente Crocetta che dovrebbe venire in aula. Speriamo che si discuta delle azioni da intraprendere sul tema”.
– Quindi finalmente ci sarà il presidente Crocetta in aula?
“Sì, prima era in Qatar e poi a Bruxelles, Adesso speriamo che venga in aula. Noi chiederemo l’impugnazione del decreto sblocca Italia e andremo avanti con la proposta di referendum abrogativo e per poterlo ottenere dalla Corte costituzionale occorrono almeno cinque regioni e la Sicilia sarebbe proprio la quinta a chiederlo”.
– Il Pd ha votato contro le vostre proposte ad esclusione di Fabrizio Ferrandelli. Cosa ne pensa?
“Ho apprezzato il suo gesto. Abbiamo, per il resto, un Pd schizofrenico che prima chiede l’audizione della commissione e poi vota contro. Ma abbiamo visto il livello di coerenza del Pd con le parole dei loro leader: sono tutti a favore dello sblocca Italia e delle trivellazioni. Per questo la scelta di Ferrandelli è coraggiosa”.
– Intanto l’Ars ha lavorato pochissimo. Dall’estate ad ora si è riunita una ventina di volte: neanche una seduta a settimana e i rinvii sono stati molteplici. Come mai?
“Purtroppo l’aula lavora pochissimo. Ci sono tanti disegni di legge fermi da tempo e in attesa di approvazione. In un anno abbiamo fatto 80 sedute. Ma i continui rimpasti hanno rallentato l’attività: i nuovi assessori dei nuovi governi spesso hanno cambiato il personale degli uffici di gabinetto e questo ha fatto ricominciare da capo molte trafile burocratiche. La mia commissione ha adottato la linea di lavorare sempre e comunque e andiamo avanti senza farci fermare”.
– Dove insisteranno le trivellazioni?
“C’è a rischio – per quanto riguarda le trivellazioni a terra – l’area di Ragusa, dove vi sono antichi permessi di ricerca. Poi anche nella zona delle Egadi e del canale di Sicilia per le trivellazioni off shore”.
– Avete trovato sponde nel centrodestra sulla battaglia no triv?
“Sì, grazie al loro appoggio siamo andati avanti altrimenti non ci sarebbero stati i numeri. C’è una comunanza d’intenti e noi sposiamo tutte le cause che reputiamo giuste. Abbiamo seguito sin dall’inizio questo metodo. Abbiamo sostenuto alcune proposte del Pd come il ddl sulle aree protette o un altro sulle scienze motorie. Ma sulle trivelle il Pd ha dimostrato di essere nettamente contro la nostra linea”.
– A livello nazionale c’è forte fibrillazione all’interno del Movimento tra espulsioni e ripicche tra deputati. In Sicilia, a parte il caso Venturino, la situazione sembra più tranquilla…
“Siamo un gruppo compatto che lavora in sinergia. Non abbiamo mai avuto problemi tra noi e c’è condivisione di progetti sulle diverse aree tematiche in cui ognuno di noi ha maggiori propensioni. C’è da dire che siamo pochi deputati rispetto ai gruppi nazionali e lì vi sono maggiori tensioni e numeri differenti”.