Trivellazioni, Cascio (NCD): “No a guerre ideologiche”

Trivellazioni, Cascio (NCD): “No a guerre ideologiche”

PALERMO“Sul tema delle trivellazioni NCD si è espresso in Sicilia come a Roma. Noi non vogliamo svendere il nostro territorio. Ieri all’Ars abbiamo votato a favore dell’ODG presentato dal M5S contro le trivellazioni selvagge, ma abbiamo anche, attraverso il senatore Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato, fatto approvare in quella sede un ODG in materia di tutela del Canale di Sicilia dalle trivellazioni petrolifere, che impegna il governo nazionale a sospendere il rilascio di nuove autorizzazioni di ricerca e coltivazione di idrocarburi nei fondali marini del canale di Sicilia, oltre che l’operatività di quelle già rilasciate, per almeno un biennio e comunque fino alla conclusione di un’approfondita indagine tecnico-scientifica, da affidare all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) e all’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) su incarico del Ministero dello sviluppo economico, per l’individuazione ed adozione di idonee misure di assoluta garanzia per gli ecosistemi naturali interessati e per le attività turistiche e della pesca nell’area, a fronte dei rischi prodotti da dette attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi nei fondali marini in quello specifico contesto”.

Lo afferma il coordinatore regionale di NCD, Francesco Cascio, intervenendo sulle polemiche relative alle trivellazioni petrolifere in Sicilia. “Quindi – precisa Cascio – se da un lato teniamo conto che con il decreto Sblocca Italia il governo nazionale vuole rendere più facile estrarre idrocarburi nei giacimenti presenti sul territorio nazionale e siciliano, in quanto il loro sfruttamento riveste un’importanza strategica, affinché le fonti rinnovabili coprano una quota sempre maggiore del fabbisogno energetico, dall’altra parte, pensiamo che il tutto debba passare attraverso verifiche di fattibilità e di impatto ambientale di queste piattaforme sul nostro territorio, perché il nostro paesaggio e i nostri mari rappresentano una voce fondamentale del turismo e della pesca, nonché dell’indotto imprenditoriale che ruota intorno ad essi e pertanto vanno tutelati”.

Cascio conclude: “La questione però va affrontata avviando un ragionamento serio che affranchi il confronto politico dalle guerre ideologiche ed entri nel merito della questione per rinvenire una soluzione che concili le diverse esigenze in campo, dati alla mano”.