PALERMO – Prima sì, poi no. Quella sulle elezioni per le ex Province sembra essere una fiction televisiva che si arricchisce di puntate.
Complice la spaccatura interna del Partito Democratico, infatti, non sembra più esserci chiarezza sulle elezioni. In un primo momento la scelta dei vertici dei 9 enti si sarebbe dovuta tenere il prossimo 20 novembre. Tuttavia, ieri, l’Assemblea Regionale ha deciso di rinviare il tutto al 26 febbraio 2017. Ben 41 i voti favorevoli alla decisioni, appena 12 contrari e 7 astenuti.
E mentre il PD sembra non avere più le idee chiare, l’opposizione attacca duramente con Diventerà Bellissima: “È una porcata – tuona il presidente Nello Musumeci -. Quello che noi denunciavamo quando gli amici di Crocetta (presidente della Regione Siciliana, ndr) hanno votato questa legge si sta avverando. Hanno lasciato le province nel caos, hanno lasciato i dipendenti provinciali nell’incertezza del loro futuro e il territorio privo di ogni pur minimo intervento. Il PD e i suoi alleati si sono preoccupati solo di togliere il diritto al voto a 4 milioni di elettori siciliani. Il risultato è che la lotta della spartizione delle ex Province tra i partiti ha prodotto solo caos e paralisi”.
Quale, quindi, la prospettiva futura? “In Sicilia – prosegue Musumeci – si tende a evitare che i cittadini vadano a votare. Lo si è fatto con le Province e si tenderà a farlo anche con il Senato. Non mi faccio illusioni sul futuro, ma temo che il centro sinistra vorrà mantenere i propri commissari in ogni provincia fino alle prossime elezioni”.