PALERMO – La Giunta regionale siciliana ha dato il via libera a un riordino generale della rete ospedaliera isolana. Una vera e propria riforma, voluta in prima persona dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
Dopo essere stato approvato, il documento verrà inviato alla VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana e successivamente passerà anche nelle mani dei ministeri nazionali della Salute e dell’Economia.
La riforma prevede un dimezzamento delle cliniche private e dei primari negli ospedali pubblici (si passa da 839 a 753), insieme con il ripristino di alcune unità operative sul territorio (punto nascite a Termini Imerese e nuovi reparti a Corleone e Petralia).
La riforma prevede anche la conferma di 7 strutture Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di II livello, mentre altre 23 verranno classificato Dea di I livello.
A Marsala, in provincia di Trapani, il presidio ospedaliero, intitolato a Paolo Borsellino e che costò 40 milioni di euro, sarà operativo. Presidio base, come quelli di Giarre e Barcellona Pozzo di Gotto.
Occhio di riguardo per il “Muscatello” di Augusta. Quest’ultimo, infatti, mantiene la qualifica di presidio di zona disagiata per l’elevato rischio ambientale.
Nelle altre zone disagiate sono previsti 11 presidi ospedalieri.
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