PALERMO – L’ennesimo scandalo delle pensioni dorate all’Ars. A squarciare il velo un dettagliato articolo di Repubblica che ha illustrato i vari privilegi degli eredi degli ex deputati regionali.
Ad esempio il fortunato erede di Natale Cacciola – messinese monarchico eletto nel 1947 e per tre anni deputato regionale – percepisce da oltre 40 anni un vitalizio di 2mila euro al mese. Stessa sorte per la moglie e la figlia di Ignazio Adamo, deputato sino al 1955 e deceduto nel 1973, che prendono una pensione di quasi 4mila euro al mese.
In totale vi sono circa 120 assegni di reversibilità per una spesa di mezzo milione di euro al mese e spettano ai parenti di deputati che hanno fatto almeno una legislatura.
Ma anche chi è stato deputato, prima del 2000 anche per soli 6 mesi, poteva usufruire del riscatto e dunque sono emersi questi vitalizi che proseguono da decenni.
Altri esempi sono la moglie del deputato comunista Pietro Di Cara, a palazzo sino al 1955, che percepisce un vitalizio di quasi 4mila euro mensili.
Nomi celebri sono quelli di Sergio Alessi, figlio del primo presidente della Regione, che percepisce quasi 6mila euro.
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