PALERMO – Per quanto concerne l’approvazione della nuova rete ospedaliera si naviga a vista. La scorsa settimana, al termine dell’alacre lavoro svolto dalla commissione sanità dell’Ars, si è avuto finalmente un barlume di chiarezza e di speranza per il futuro dei nosocomi isolani.
Inizialmente si era paventato un drastico taglio: il sacrificio doveva essere fatto in nome del contenimento dei costi del sistema sanitario. I numeri erano pesanti: 400 posti letto in meno (tra settore pubblico e privato) e nove ospedali in meno, quasi uno per provincia.
Infatti le strutture a rischio erano quelle di Ribera, Giarre, Mazzarino, Noto, Leonforte, Barcellona Pozzo di Gotto, Salemi, Scicli e Ingrassia.
Successivamente i dubbi espressi dal Consiglio di Stato hanno rimesso in discussione il documento del ministero della Salute e la rimodulazione è saltata. La commissione sanità ha quindi previsto una riduzione dei reparti ma non ci sarà nessuna chiusura.
Adesso gli ospedali passeranno al vaglio di una valutazione e con l’ausilio di un’apposita griglia si stabilirà il futuro dei nosocomi in base alle votazioni riportate.
Il presidente della commissione Pippo Digiacomo (Pd) ha espresso la sua soddisfazione “per il lavoro svolto dai componenti della commissione che hanno accolto la proposta di prevedere, nell’ambito del parere da rendere rispetto al piano di riqualificazione della rete ospedaliera, la definizione di una griglia di valutazione di tutte le unità operative complesse e semplici del sistema sanitario siciliano scongiurando la prevista chiusura delle nove unità a rischio e rimettendosi ad una valutazione da effettuare entro il 31 dicembre 2016”.
“Per la definizione del nuovo piano ospedaliero – sottolinea Digiacomo – sarà, quindi, necessario procedere ad una valutazione di tutte le strutture, e solo alla luce degli esiti deciderne il futuro. In pratica, nessun ospedale oggi è predestinato ad essere convertito o ridimensionato. Questa indicazione è stata accolta dalla commissione e dal governo: un segnale deciso, dunque, di trasparenza e rassicurazione per i territori, oltre che per le strutture e il personale”.
“Tutto ciò consentirà ai direttori generali – ha concluso il deputato del Pd – la possibilità di assicurare dotazioni organiche e strutturali al fine di migliorare la funzionalità di tutti i presidi nella prospettiva dell’avvio dei concorsi per il rinnovo delle piante organiche. Infine, la risoluzione ha ripristinato condizioni di parità tra i centri trapianti della regione”.
Ma il Movimento 5 Stelle ha aspramente criticato la nuova rete ospedaliera, bocciando quanto prodotto dalla commissione sanità.
Per il capogruppo Valentina Zafarana il percorso affrontato in commissione è stato inutile perché tutti gli emendamenti presentati non verranno affrontati in commissione, bensì in assessorato.
Troppe sono per i deputati pentastellati le falle del piano: “Tra queste la mancata presentazione da parte dell’assessore, malgrado le reiterate richieste da parte del nostro gruppo, di una rete ospedaliera dei privati, l’assenza di un criterio evidente e oggettivo per i tagli, l’assenza della volontà di un reale potenziamento del servizio sanitario pubblico”.
Per i grillini l’attuale situazione della sanità non è altro che “politichetta di quartiere per accontentare tutti, mantenendo in vita anche strutture non sicure e tergiversare senza un segnale politico serio di indirizzo”.
“Questo fa in modo – dicono i parlamentari – che, ad esempio, a livello regionale, degli annunciati nove ospedali cosiddetti di comunità non ne rimanga più traccia e si rimandi a nuova determinazione, galleggiando fino al 2017, per non passare dalla parte dei “cattivi” che chiudono gli ospedali”.
E quindi in questo senso viene apertamente criticata la risoluzione di Pippo Digiacomo approvata dalla commissione, la quale concede agli ospedali a rischio di declassamento tre anni di tempo per dotarsi di strutture adeguate atte a fronteggiare l’emergenza-urgenza a norma di legge.
Si dice che l’aereo sia il miglior medico dei siciliani perché li porta altrove per curarsi. Su questo triste detto i grillini insistono per chiedere “l’eliminazione di abusi nella sanità e verificare l’appropriatezza dei ricoveri” in modo tale da ridurre gli sprechi, evitando così di tagliare posti letto e costringere i cittadini a partire.
“Il nostro no a questa rete ospedaliera – conclude la nota del Movimento – deriva pure dal fatto che i concorsi che si andranno a fare, con tutta probabilità non daranno le risposte che si attendono la gente e gli operatori”.
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