PALERMO – A poche ore dalla notizia sulle intercettazioni che vedono come prossimo obbiettivo della mafia il ministro degli Interni Angelino Alfano è iniziata la cordata di solidarietà.
Fra i primi messaggi c’è quello di Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia che è intervenuta così: “L’importante operazione di questa mattina a Corleone conferma tutta la pericolosità di una mafia, solo apparentemente silente e della quale ci ha parlato in commissione il procuratore Lo Voi. Ad Alfano va tutta la nostra solidarietà, unita alla certezza che non verrà meno l’impegno dello Stato.”
Non diversa l’opinione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che, arrivato a Bruxelles, ha posto l’attenzione sull’operazione dei carabinieri di Palermo “Devo complimentarmi con magistrati e carabinieri di Palermo per l’operazione antimafia di oggi” e ha aggiunto “la mafia è stata fortemente ridimensionata ma rappresenta ancora un pericolo per la Sicilia e per il Paese, da non sottovalutare assolutamente. Posso solo esprimere piena solidarietà al collega Alfano e sottolineare come questa sia la prova dell’efficacia di uno strumento di contrasto alla criminalità organizzata”.
La cordata di solidarietà vede anche il nome del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari che ha deciso di affidare il suo pensiero a Twitter affermando con fermezza “Il progetto criminale contro Alfano rafforza la convinzione di essere sulla strada giusta. Angelino avanti! L’italia onesta è con te!”
Un altro “attestato di solidarietà ad Alfano per i fatti che sono accaduti nell’attesa di capire quali sono gli elementi che nascono dall’indagine che la magistratura sta realizzando” è arrivato anche dall’eurodeputato di Forza Italia, Salvatore Cicu.
Ma sull’argomento è intervenuto anche l’assessore siciliano alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio che ha espresso “piena solidarietà e fiducia all’amico Angelino Alfano che, malgrado sia sottoposto quotidianamente ad attacchi volgari da chi non ha il senso delle istituzioni, sta lavorando con la massima dedizione, assumendosi tutti i rischi anche personali, per garantire la sicurezza del nostro Paese dai nemici interni, a cominciare dalla criminalità organizzata, ed esterni senza venir meno ai principi di cultura giuridica democratica e di senso dell’umanità che sono i pilastri su cui si fonda la Costituzione repubblicana”.
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