Ripresi lavori per la Finanziaria: Sicilia a caccia di centinaia di milioni

Ripresi lavori per la Finanziaria: Sicilia a caccia di centinaia di milioni

PALERMO – Sono ripartiti, questo pomeriggio, il lavori all’Ars per la Finanziaria e per il Collegato alla ricerca di diverse centinaia di milioni di euro: per i disabili gravissimi, gravi e meno gravi; per i Comuni; per le Province (tralasciando di dire ex, visto che è prevista anche una volontà politica di riesumazione); per la formazione; per Opere pubbliche; per il Riconoscimento di pari grado per i dirigenti regionali. Insomma a quanto pare nei lavori in programma manca solo Riscossione Sicilia, perché l’Amministratore dell’Ente ha dichiarato di aver già trovato 50 milioni di euro, visto che, con la rottamazione delle cartelle nel 2017, si prevede il recupero di tale somma e non sappiamo, a questo punto, se passerà anche la volontà politica di far confluire ugualmente la suddetta società esattoriale all’Agenzia di Riscossione nazionale ex Equitalia.

Pasticcio su pasticcio se si pensa ancora ai Comuni che non possono approvare il proprio Bilancio pena lo scioglimento della giunta e del Consiglio.

Insomma da noi c’è un detto che molto spesso è profetico: “Doppu u facituri, veni u sfacituri!”. Con la fine del Fascismo e con il nascere della Repubblica italiana, molti Siciliani hanno immolato la propria vita per il bene dell’Isola, come Antonio Canepa, Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e tanti altri, mentre per rendere ancora la Sicilia indipendente, Andrea Finocchiaro Aprile, Antonio Varvaro, Attilio Castrogiovanni, Concetto Gallo ed altri sono finiti in galera, ma tirati fuori per costruire assieme ad altri politici del tempo sia la Costituzione italiana che lo Statuto Siciliano.

Oggi ci ritroviamo una Sicilia che non solo è per niente indipendente da un punto di vista economico, ma per niente autonoma, perché privata di qualsiasi copertura economica e proprio perché i signori politici che ci rappresentano, oggi, sia a Roma che a Palermo sono riusciti a lasciarci non con una “cuperta curta assai!”, ma senza completamente.

A sostegno di ciò, l’ultima trovata di Terna, l’ente gestore della rete elettrica italiana, dichiara che le bollette per il consumo di energia in Sicilia sono le più care a livello nazionale. Dove ti giri giri, per i siciliani non ci sono limiti alla provvidenza, e non nel bene, ma nel peggio. Siamo i primi in Italia: disoccupazione, dissesto opere pubbliche, dissesto autostradale e stradale, dissesto Enti Locali, tasse, inquinamento, smaltimento rifiuti, accoglienza con disinvoltura di rifiuti nocivi e pericolosi ed ultimo accoglienza di emigranti, solo nei giorni delle feste pasquali, più di 4.000, con il beneplacito di navi di ONG tedesche e italiane che ormeggiate al largo della Libia aspettano i poveri africani, in gommoni fatiscenti, per salvarli e portarli qui. Poi perché non li portano direttamente in Germania ancora non si è capito? Come se la Sicilia fosse l’Eldorado del Mediterraneo!

Giuseppe Firrincieli