PALERMO – Si va avanti. Ma molto piano, anzi pianissimo. Sul bilancio – tema caldissimo dell’agenda politica isolana, con tanto di frizioni tra il presidente dell’Ars Ardizzone e l’assessore Baccei – è arrivato ieri il primo sì della giunta regionale. Con l’approvazione si potranno pagare gli stipendi dei dipendenti regionali sino ad aprile.
Ora la palla passa all’assemblea regionale per l’approvazione dell’esercizio provvisorio: termine ultimo sarà il 31 dicembre, altrimenti si rischierà la paralisi.
Il supertecnico inviato da Roma, Alessandro Baccei, ha presentato un documento contabile con il coltello tra i denti. Il documento di programmazione economica e il bilancio provvisorio contengono una visione impietosa della situazione dei conti regionali: sono previste sforbiciate nette sulle spese per il personale, sulle partecipate e sui fondi per i forestali.
La commissione Bilancio in ogni caso non potrà esaminare il documento, perché appena pervenuto sarà trasmesso alle commissioni di merito competenti. Secondo il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, potrebbero esserci problemi nella condivisione del testo: ”La commissione – ha detto – ci vuole vedere chiaro sui tagli, vanno esaminati, in ogni caso per l’approvazione dei documenti, se ne parlerà dopo Natale”
Con una nota il sindacato – attraverso Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil – è intervenuto sulla questione: “Sul bilancio regionale siamo pronti al confronto, sapendo che i tempi sono brevi e la strada stretta. In ogni caso non consentiremo altra macelleria sociale. Non è accettabile infatti che al centro della spending review ci siano sempre i lavoratori quando in continuazione emergono scandali che danno il senso che il vero buco nero della Sicilia e dell’Italia sono la corruzione e l’illegalità e le mancate riforme”.
Inoltre Pagliaro ha rilevato che “se è vero che il governo Crocetta ha ereditato una situazione difficile è altrettanto vero che il suo immobilismo, dopo due anni, non ha risolto niente ha anzi allargato le falle del bilancio. Chiediamo da anni- ha aggiunto- la trasparenza dei conti , un’operazione verità sul bilancio, così come di intervenire sulla partita dell’acquisto dei beni e dei servizi e sugli appalti, ambiti dove si annidano sprechi e corruzione. E’ ad esempio inconcepibile che un governo della legalità– ha sottolineato Pagliaro- non abbia ancora una centrale unica degli appalti”. Per Pagliaro c’è di fatto “una concreta incapacità di mettere in moto la rivoluzione annunciata”.
Il segretario della Cgil ha definito “assurdo mettere sempre al centro della discussione i tagli sul lavoro quando non si è stati capaci di fare le riforme indispensabili- ad esempio quelle degli assetti istituzionali, della formazione professionale, della forestazione- né di intervenire efficacemente sull’evasione fiscale, sugli sprechi e sulla corruzione”.
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