PALERMO – Ma i presidenti della Regione che si sono succeduti, da parecchio a tempo a questa parte e sempre prima che terminasse la legislatura di ognuno, risultano sempre indagati? “ ’nsia mai Signuri!”. Purtroppo, anche se è colpa del fato, è così. E con Crocetta non ce lo aspettavamo affatto, magari, indagato per la sua incapacità governativa, si, ma non per aver chiesto 5 mila euro all’armatore Morace per cofinanziare il suo Movimento politico “Riparte Sicilia”. Per così poco, l’insano gesto resta contro tendenza, visti i finanziamenti di milioni di euro che prendono i Partiti della nomenclatura politica italiana.
E adesso come farà l’Ars ad andare avanti? Visto che l’agenda del presidente Crocetta sarà strapiena di impegni a partire dalla settimana prossima, come faranno i 90 figli adottati da Ercole ad affrontare le vicissitudini incombenti, senza avere il sostegno diretto del Governo regionale? Il presidente Crocetta dovrà andare presto al palazzo di Giustizia e, quindi dovrà prepararsi alla discolpa delle sue colpe, vere o false che siano, e dimostrare che con Morace non ha mai parlato al telefono, che non ha fatto alcuna gita alle Eolie e che non è salito a bordo della barca dell’armatore e i 5 mila euro sono arrivati per pura disponibilità e simpatia del Morace.
Voi direte: ma i famosi novanta non sono andati in vacanza per questo motivo! Si, vero è; ci sono andati perché erano stanchi per avere approvato la Finanziaria e adesso dovranno ritemprare le membra (pardon, le cervella) per affrontare il secondo capitolo della programmazione economica con l’approvazione del collegato, con due importanti e scottanti temi, quali “Riscossione Sicilia” e la fusione del Cas con l’Anas.
E non finisce qui perché il “rimpatrio” all’Ars accenderà altre micce di polemiche, per i politici e funzionari regionali coinvolti nello scandalo dei Rolex (guarda caso, in precedenza l’on. Lupi si era dovuto dimettere da Ministro delle Infrastrutture per lo stesso regalo ricevuto dall’on. sottosegretario Simona Vicari, entrambi di Alternativa popolare) e ancora con il possibile rinvio delle elezioni comunali del prossimo 11 a Trapani, per come già proposto dall’on. Nello Musumeci e che lo stesso parlamentare regionale ha intenzione di chiedere sia al Governo regionale che a Sala d’Ercole.
Nel frattempo ci sono altri scottanti problemi che bollono in pentola, come la necessaria conversione della gestione delle acque pubbliche, dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale. Tanta carne al fuoco e speriamo che non bruci, per disattenzione politica!
Giuseppe Firrincieli