PALERMO – Mentre nei Circoli del Partito democratico dell’Isola si consolida la leadership di Matteo Renzi, il dubbio delle primarie sulla possibilità di una scelta univoca per il PD prende quota, specie visto che Totò Cardinale intende buttare nel cestino la candidatura di Crocetta. Il capo di Sicilia Futura, vicino ai renziani siciliani, sperando di raccogliere adesioni in aree di Forza Italia e del MPA per raggiungere una percentuale di adesioni superiore ai 10 punti per avere più peso contrattuale col PD, propone la designazione del prossimo candidato alla presidenza della Regione Siciliana da fare attorno ad un tavolo senza bisogno di ricorrere alle consultazioni primarie, previste per il prossimo 30 aprile, escludendo la candidatura dell’attuale presidente; e nel caso in cui si dovesse ricorrere per forza ad una scelta di consultazione dei cittadini simpatizzanti del Centro sinistra, a fine mese, allora (e guarda caso!) non escluderebbe, anche, la candidatura di Crocetta.
Insomma tutto in alto mare, visto peraltro che il sottosegretario Davide Faraone, renziano di ferro, vuole le primarie e addirittura si profila una rosa di candidati a Palazzo d’Orleans molto ampia che va dallo stesso Faraone ad Antonello Cracolici, attuale assessore all’Agricoltura e poi al nuovo asso nella manica che il partito democratico vorrebbe tirare fuori a tempo giusto e cioè il senatore Pietro Grasso, attuale presidente del Senato.
Dall’altro lato della barricata si profila mare tempestoso per il Centro Destra, dopo le dichiarazioni dell’on. Musumeci che intende candidarsi autonomamente a presidente della Regione, scagliandosi contro Totò Cuffaro, Saverio Romano e Gianfranco Miccichè per aver boicottato le primarie del Centro destra e la sua candidatura.
Cosa rimane da fare? A quanto pare dobbiamo aspettare ciò che succederà nel prossimo mese di giugno con le comunali al buio, specie a Palermo, dove, sia Forza Italia che lo stesso Partito democratico non potranno esporre le proprie bandiere e i propri vessilli, considerati portatori di male nella campagna elettorale e vietati senza mezzi termini da entrambi i candidati Fabrizio Ferrandelli e Leoluca Orlando.
Nel frattempo per i grillini il mare è abbastanza sereno, almeno in Sicilia, le previsioni non lasciano dubbi e gli avversari ce la stanno mettendo tutta per farli arrivare primi.
Giuseppe Firrincieli