Il “No” di Piero Grasso alla sua candidatura a Palermo

PALERMO – Non è bastata la tegola caduta in testa al Pd, con il “no” di Piero Grasso alla candidatura di novembre per Palazzo d’Orleans! Adesso, i risultati ai ballottaggi delle Amministrative di ieri, hanno determinato problemi seri al Nazzareno, visto che il Centro destra, pare sia uscito dal coma ed ha ripreso a respirare, lasciando in letargo il Grillo genovese e creando confusioni persino tra partitini e “movimentini”, che adesso non sanno che pesci pigliare come le scelte da effettuare a destra e a manca, per le prossime politiche, regionali o nazionali che vengano prima.

Sempre, volendo ignorare il fenomeno del continuo assottigliamento degli elettori che ha fatto registrare il 42 per cento e che continuando così porterà a serie conseguenze, mentre i politici continuano a fregarsene di tale pericolosa negatività. Ma andiamo per ordine, perché di carne al fuoco, nell’ultimo week-end, ne è stata messa parecchia.

Un bel guaio è risultato il no del Presidente del Senato nel voler rinunciare alla corsa a presidente della Regione siciliana; anche se ama la sua terra, ha dichiarato Piero Grasso, gli impegni istituzionali lo tengono bloccato a Roma e poi non è neanche giusto che possa lasciare la guida del Senato, in un momento in cui si dovrà lavorare per lo “ius soli” e per la nuova legge elettorale. Come farebbero i senatori a eleggere un altro al suo posto, visto che il Pd risulta frantumato? E l’altra faccia della medaglia, ovvero i siciliani cosa possono dire, dopo aver sentito le suddette scuse, con il rifiuto ad intervenire per questa martoriata terra? Piero Grasso vuole proprio dire che della Sicilia e dei suoi abitanti se ne fotte proprio? … No! gli impegni della seconda carica dello Stato hanno la precedenza. Ma allora vuol dire che è un ascaro, cioè un siciliano eletto senatore con i voti siciliani a cui ha voltato faccia per interessi romani?… No! siciliani del Centro sinistra, capaci di rimpiazzarlo alla corsa delle Regionali ce ne stanno tanti, basta fare una scelta oculata. Ma si è reso conto, l’ex procuratore Grasso, che la situazione del Governo regionale è mal ridotta e non è facile rimetterla a posto e che lui avrebbe potuto rappresentare, almeno per il Pd siciliano, una potenzialità, capace di esprimere ampie convergenze?…No! si sarà reso perfettamente conto della gravità in cui si trova la Sicilia. E “… Si ca ora, dei vaj ca sta lassannu Crocetta, si carica a cutra, iddu e lassa u certu per l’incertu? … E cchi è scemu!” No nulla di tutto questo, speriamo bene e prendiamo tutto per buono, specie ciò che intende portare avanti il riconfermato sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e cioè gestire la Cosa pubblica regionale con il Civismo politico e mettiamo al bando i partiti. In termini più chiari dobbiamo autocostringere noi stessi a credere che le elezioni regionali del prossimo autunno le faremo esclusivamente con liste civiche.

Beh… adesso il caldo torrido non ci consente più di disturbare ancora il nostro cervello con le suddette minchiate, adesso pensiamo ad una “bella” granita di limone, in alternativa, ad una minnulata, ad una cremolata di fragole o di gelsi, o, la sera tardi, uscire dopo cena per arrivare al chiosco più vicino per un “agghiacciatu” seltz, limone e sale, oppure seltz, limone e tamarindu, oppure al mandarino verde. Alla politica ci penseremo appoi!…quannu arrifrisca u tempu, o quannu nun’ni putemu fari a menu!

Giuseppe Firrincieli