Il pesce spada scarseggia nei nostri mari: Ue propone “Fishexit”, il fermo biologico

PALERMO – Scontento e amarezza tra i pescatori siciliani per la proposta del commissario europeo per l’Ambiente Karmenu Vella, lanciata a Lussemburgo nel corso di una riunione del Consiglio dei ministri.

Il problema è il rischio di estinzione del pesce spada, di cui si è già percepita una consistente riduzione della popolazione del 70% a causa della pesce spietata svolta in tutto il Mediterraneo. 

Una proposta che verrà vagliata nei prossimi giorni in Portogallo dall’Iccat, l’organizzazione internazionale per la conservazione dei tunnidi e delle specie affini. Il programma sarebbe quello di istituire un vero e proprio blocco biologico e una rigida limitazione della taglia, accompagnati dall’adozione di misure drastiche contro la pesca illegale.

Secondo molti, richieste troppo severe con il grave rischio di generare solo precarietà, una situazione già vissuta ampiamente con il problema del tonno. Un rischio troppo grande da correre soprattutto in una regione come la Sicilia che da tempo immemore ormai vive di pesca. 

Federcoopesca, pronta a difendere i diritti dei lavoratori, condanna la proposta e la denomina in maniera molto significativa “Fishexit”, denunciandola come una restrizione del diritto di impresa.

Intanto, si avanzano soluzioni alternative: la revisione degli attrezzi da pesca, limiti per la pesca non professionale, maggiore attenzione alla tracciabilità ed etichettatura del pescato e più controlli sulla pesca illegale, che danneggia in primis proprio quei lavoratori onesti e attenti alla regole.

Di contro, Wwf e associazioni animaliste e ambientaliste reputano necessario un piano di recupero drastico per scongiurare il collasso della specie.

Alcuni aspetti però non devono essere tralasciati. La situazione, infatti, è diversa e ben più delicata rispetto a quella che si è verificata per la pesca del tonno di dieci anni fa e. C’è da ricordare che l’Italia ha già imposto il fermo pesca per questa specie e una limitazione della taglia minima e che la flotta di pesca del pesce spada è dieci volte superiore a quella del tonno. Sono 894 le barche iscritte nell’elenco delle imbarcazioni autorizzate.

Da non sottovalutare un particolare: delle 900 mila e più tonnellate di pesce spada venduto in Italia solo una “minima” parte, è di origine nostrana.