Parla Dipasquale: “Alla Leopolda atmosfera straordinaria: sono renziano di centro”

RAGUSA – L’onorevole Nello Dipasquale è stato per diversi giorni al centro delle cronache parlamentari regionali. Il suo passaggio al Pd ha scatenato – in provincia di Ragusa – ma anche in tutta l’isola una serie infinita di polemiche. Anche NewSicilia.it aveva parlato del lungo peregrinare dell’ex sindaco ibleo, oggi deputato regionale, partito dalla Democrazia Cristiana, passato per Forza Italia, e approdato recentemente nelle truppe democratiche.

– Onorevole tantissime critiche per il suo passaggio politico. Se n’è parlato ampiamente ma ancora il dibattito appassiona molti…

“Le critiche sono state strumentali e sciocche. Io già nel 2009 mi ero autosospeso dal Pdl e dopo mi sono ricandidato a sindaco in rottura con l’area. Ho fondato Territorio e alle ultime regionali mi sono presentato come un candidato di centrosinistra, Già ho fatto 4 campagne elettorali con il centrosinistra e alle ultime europee ho votato con il Pd e lavorato per il Pd. Non sono passato dal Pdl ai democratici: qualcuno ha utilizzato questa vicenda per fare confusione. Ma i miei elettori hanno già da tempo compreso questo passaggio”.

– Che effetto le fa trovarsi nello stesso partito con alcuni suoi storici avversari di “sinistra” ? Non le crea imbarazzo?

“Avendo fatto già campagna elettorale insieme non mi crea imbarazzo. C’è stato un percorso e alcuni stanno creando più problemi e polemiche fuori Ragusa che a Ragusa stessa. Il passaggio è avvenuto anni fa e ho pagato già questo prezzo in passato. Hanno utilizzato la situazione per avere attenzione ed è totalmente un falso problema”.

– Quanto ha pesato l’influsso di Crocetta sulle sue scelte?

“Mi ero allontanato dal Pdl e con Territorio abbiamo conquistato spazi d’indipendenza. Crocetta mi ha fatto entusiasmare in questo progetto di riforme che ha intrapreso e mi ha coinvolto, unitamente a Lumia, per lavorare insieme e di questo li ringrazio entrambi. È un progetto in cui credo e ritengo che il nuovo governo regionale potrà dare maggiore serenità al presidente che è stato poco libero di lavorare”.

– Ragusa è la cartina al tornasole della crisi isolana. Un tempo “isola felice” adesso flagellata da aste giudiziarie, crisi agricola e disoccupazione. Da dove ripartire?

“Si può ripartire dal turismo. Abbiamo opere come il porto di Marina di Ragusa, l’aeroporto di Comiso e città splendide da visitare. Dobbiamo riqualificare il territorio e i centri storici. Ho fatto la mia parte da amministratore locale e da sindaco per tutta l’area. Occorre anche puntare sull’agricoltura, ricordando il suo primato e la sua importanza. Un’interlocuzione con l’Europa, specie in merito all’accordo euro-mediterraneo è fondamentale”.

– Il Pd, però, è stato battuto sulle trivellazioni in aula. Ragusa è molto esposta al rischio trivelle: qual è la sua posizione?

“Ho sempre sostenuto che le trivellazioni a terra possano andar bene perché non sono pericolose e portano investimenti. Invece in mare, già da primo cittadino e in tempi non sospetti, nel 2011 sono stato tra i primi ad esprimere le mie perplessità”.

Sulla Ragusa – Catania c’è stata una forte polemica con il deputato nazionale di Ncd Minardo. Non se ne poteva fare a meno?

“Era la rivendicazione di un lavoro svolto da parte di chi è stato in prima linea e che al momento della firma della convenzione non è stato coinvolto. Dipasquale ha lanciato per primo l’idea del progetto di finanza, prendendo allora aspre critiche e l’esclusione ha prodotto dispiacere. Se si pensa di cancellare le battaglie fatte per la Ragusa-Catania ci si sbaglia. Nel 2009 in un incontro pubblico avevo tracciato la giusta via del project financing e quindi non potevo stare in silenzio“.

– Alla luce del suo ingresso nel Pd quale sarà la sorte della sua creatura Territorio?

“Sarà un’associazione culturale nell’alveo del centrosinistra”.

– Cosa pensa dell’attuale sindaco di Ragusa Piccitto, del Movimento 5 Stelle?

“Sono stato troppo impegnato a Palermo e non ho avuto modo di vedere cosa ha fatto a Ragusa”.

– Ma come onorevole… Ci pare strano! È un no comment?

“No, scriva pure: sono stato occupato a Palermo e non ho avuto modo di vedere il suo operato”.

– In quale area del Pd si colloca?

“Al centro dell’area renziana. Sono stato alla Leopolda ed è stata un’esperienza fantastica. Vi erano i leader nazionali che dialogavano con tutti nei vari tavoli tematici e non respiravo questo entusiasmo da tempo”.

– C’è una pagina satirica dedicata al suo passaggio politico che si chiama “Compagno Nello”. L’ha vista? Cosa farà Dipasquale di sinistra?

“Sì, è fantastica e ho messo mi piace. Una volta il giornale di Ragusa “La Città” mi chiamò il Che Guevara ibleo. Io avevo tolto le auto blu, azzerato i privilegi, le consulenze e contenuto i costi delle missioni. Sulla mia estrazione popolare nessuno mi può insegnare nulla. Ho una formazione sturziana e sono molto più di sinistra rispetto a quelli che si professano tali ma che fanno politica da salotto. All’Ars – dove siedo da due anni con il centrosinistra – cercherò di dare il mio contributo. Le polemiche che ci sono state sono mediatiche e basta: sono nel Pd da tempo essendo stato accanto a Crocetta e avendolo sostenuto”.

– Chi era vicina a Crocetta ma poi si è sentita scaricata è Michela Stancheris. Lei ha fatto campagna elettorale per l’ex assessore. Cosa ne pensa? Delusione politica o umana o entrambe dietro l’amaro sfogo all’indomani del rimpasto?

“Parliamo di un rapporto tra il presidente e Michela Stancheris che dura da anni. C’è stato come ha detto lei uno sfogo dovuto a una delusione: ha pagato un prezzo altissimo per il rimpasto, così come anche altri assessori”.