Palermo, “La tegola Humanitas convinca la Borsellino a dimettersi”

PALERMO – Sembra non avere mai fine il caso creatosi intorno all’ampliamento della struttura oncologica privata Humanitas. A non placarsi, neanche a dirlo, sono pure le polemiche tra i rappresentanti dell’opposizione e la giunta del governatore Crocetta, con accuse indirizzate in particolar modo all’assessore regionale della salute Lucia Borsellino.

Secondo i giudici della terza sezione del Tar di Palermo, che ha accolto il ricorso presentato da Humanitas per la realizzazione del progetto del nuovo centro catanese di oncologia, l’accordo raggiunto e sottoscritto dalla stessa Borsellino è da ritenersi vincolante e andava rispettato.

“Era chiara – si legge nella sentenza – la previsione dell’impegno a convertire 70 posti letto da rapporto libero professionale ad accreditati e con la conseguente spesa a carico dell’Amministrazione regionale. L’accordo siglato tra l’Assessore regionale della salute e la società Humanitas il 5 settembre 2013 era vincolante

L’accordo raggiunto e sostenuto in un primo momento dal governo Crocetta, salvo poi essere annullato da un decreto emanato dall’assessore Borsellino, prevedeva, come si capisce dalla sentenza, l’ampliamento del centro oncologico di Misterbianco, con il conseguente aumento dei posti letto.

Ed è proprio a seguito della sentenza del Tar di Palermo che si scatena la bagarre, fatta di veleni e richieste di dimissioni,  all’interno del palazzo dei Normanni. I primi ad attaccare l’assessore regionale sono stati i deputati regionali Gino Ioppolo, Santi Formica e Nello Musumeci che hanno richiesto le imminenti dimissioni della Borsellino: “La tegola Humanitas convinca l’assessore Borsellino che le dimissioni non si annunciano, si rassegnano. La magistratura amministrativa riconosce le ragioni dell’Humanitas che, adesso chiederà anche il risarcimento dei danni subiti da una catena di atti pretestuosi e illegittimi”.

A rispondere prontamente alle accuse lanciate dai deputati di Forza Italia ci ha pensato il governatore Crocetta, il quale questa mattina ha dichiarato che: La sentenza del Tar dice che la delibera sull’Humanitas era perfettamente legittima e che era stata fatta semplicemente una scelta di programmazione, dimostra inoltre che il governo e l’assessore Lucia Borsellino avevano ragione. Ed è singolare adesso ribaltare il senso di questa sentenza. Noi revocammo la delibera per una pressione senza precedenti del Parlamento siciliano e di tutte le forze politiche per dimostrare proprio che non volevamo favorire nessuno”

Inoltre il governatore siciliano, pretendendo delle scuse da coloro che cercarono di diffamare il governo e l’assessore Borsellino, ha affermato che: “Se poi ci vogliono costringere a denunciare per diffamazione tutti coloro che hanno fatto dichiarazioni denigratorie continuino pure. Faremo la ricerca stampa di quelle dichiarazioni e ci rivolgeremo ai Tribunali civili. Non è il mio stile, però basta”.

Nel solito gioco dello scaricabarile (amato evidentemente nel mondo della politica) va registrato il commento di chi, in prima persona, si è ritrovato al centro di una vicenda che ha dell’assurdo, ovvero la stessa struttura sanitaria Humanitas.

La sentenza del Tar riconosce, nel dettato e nelle sue argomentazioni, la correttezza dell’operato di Humanitas. Ma il progetto, che comporta un investimento tutto a carico di Humanitas di 100 milioni di euro e la creazione di 350 posti di lavoro, sarà sviluppato solo dopo un confronto con le autorità regionali”.

Insomma, in attesa che al palazzo dei Normanni si decida a chi vada la colpa del rallentamento dei lavori, l’Humanitas dovrà ancora attendere per poter procedere; così come dovranno attendere le centinaia di malati siciliani che preferirebbero essere guariti senza dover affrontare un viaggio della speranza verso le strutture del Nord.