PALERMO – Niente da fare per il bilancio consolidato del Comune di Palermo. L’atto non è riuscito a passare la prova dell’aula, anche a causa di diverse assenze fra le fila della maggioranza. Sui 26 consiglieri presenti alla votazione, soltanto in 13 hanno votato in modo favorevole. Nove gli astenuti (fra i quali il gruppo del M5S), mentre in 4 hanno votato contro.
Una sconfitta pesante vista la valenza dell’atto. Il documento contabile infatti raccoglie in una summa unitaria – “consolida” appunto – le risultanze dei bilanci delle società partecipate con quelle del bilancio del Comune. Dopo la votazione, la seduta è stata sospesa a causa di problemi di connessione. A causa dell’emergenza Covid infatti, i consiglieri lavorano da oltre un anno in regime di smart working.
Tanti gli attacchi dai banchi delle opposizioni. Fra quelli più duri e immediati si sottolinea quello del capogruppo della Lega, Igor Gelarda. “La maggioranza di Orlando non esiste più neanche per approvare uno degli atti più importanti del Consiglio Comunale. Il bilancio consolidato del Comune di Palermo è stato infatti appena bocciato dal consiglio comunale“, tuona il capogruppo del Carroccio.
“Su 26 presenti solo in 13 l’hanno votato favorevole, su una maggioranza ipotetica di 21 – attacca Gelarda -. Ne mancavano 8 a dare sostegno al sindaco Orlando. Una vergogna inaudita che dimostra solo che il sindaco Orlando non ha più i numeri per governare e farebbe bene a dimettersi immediatamente“.
“La bocciatura del Bilancio consolidato 2019 rimbomba come il crollo di una ormai da tempo inesistente ‘maggioranza‘ a Sala delle Lapidi. A nulla sono valsi i nostri numerosi appelli rispetto alle risposte concrete che la città attende da troppi anni – commenta la capogruppo del M5S, Viviana Lo Monaco -. I continui cambi di casacca finalizzati esclusivamente a logiche di opportunità politica hanno rappresentato un vero abuso nei confronti della fiducia attribuita dai palermitani nel 2017 a un’idea di Amministrazione capace di affrontare e risolvere gli annosi problemi che affliggono i cittadini, dal centro alle periferie“.
“Le diatribe interne, condite da indolenza e mancato interesse della maggioranza, si traducono in assenze che segnano in modo irreversibile l’attività del Consiglio Comunale della quinta città d’Italia – continua -. Ancora una volta, assistiamo alla sfiducia della maggioranza dell’Aula al sindaco Orlando. Forse sarebbe il caso che egli stesso ne traesse le opportune conseguenze“.
Immagine di repertorio
Pietro Minardi
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