Mattarella al Quirinale. Niente di fatto e Crocetta fa una gaffe

ROMA –  Si è concluso con un nulla di fatto il primo giorno di votazione per il presidente della Repubblica ma ciò che è certo è che un siciliano è un nome accreditato per il Quirinale: si tratta di Sergio Mattarella.

Pd e Forza Italia hanno deciso di votare scheda bianca dopo che Renzi ha ufficializzato il nome di Mattarella non gradito dai forzisti.

Sergio Mattarella con Giorgio Napolitano

Il capogruppo dei senatori azzurri Paolo Romani ha smentito qualsiasi convergenza su Mattarella: “Per Fi nessun margine su Mattarella. È la rottura di un metodo, una forzatura”.

IL PROFILO. Sergio Mattarella è un figlio d’arte: il padre Bernardo è stato un politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta. Il cognome Mattarella è stato macchiato dal sangue e dalla violenza mafiosa: il fratello minore di Sergio, Piersanti, è stato ucciso nel 1980 a Palermo mentre rivestiva la carica di presidente della Regione.

Mattarella ha iniziato la carriera politica nella Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, di cui fu responsabile per il Lazio dal 1961 al 1964 e poi nella FUCI.

Vicino alla corrente della sinistra della Dc ha rivestito ruoli prestigiosi in politica specie dopo l’assassinio del fratello; nel 1983 è stato eletto alla Camera dei Deputati e l’anno seguente è stato tra i fautori della nuova stagione politica in Sicilia con la spinta data all’elezione di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo.

È stato anche ministro dei rapporti con il Parlamento nei governi Goria e De Mita e nel 1989 nell’esecutivo Andreotti ha ricoperto la carica di ministro dell’Istruzione. Da quest’ultimo dicastero si è dimesso in polemica con la leggi Mammì che favoriva Silvio Berlusconi e le sue reti televisive.

Sergio Mattarella è famoso per legge elettorale ribattezzata “Mattarellum” che fu impiegata per le elezioni politiche dal 1994 al 2001.

Nel partito popolare è stato spesso avverso all’ingresso di Forza Italia e nel 1995 ha sostenuto Romano Prodi e il progetto dell’Ulivo e nel 1996 venne eletto alla Camera. Nei governi D’Alerma e Amato è stato ministro della Difesa sino al 2001 e ha abolito la leva obbligatoria.

Dopo un passaggio nella Margherita è stato uno degli estensori del manifesto del Pd e attualmente ricopre la carica di giudice costituzionale.

LA GAFFE. Il presidente della Regione Crocetta dopo aver fatto un endorsment per Mattarella poi non si è presentato al voto. Un’altra figuraccia per il governatore.

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