PALERMO – “La Regione Siciliana non ha mai contestato nulla all’Ustica Lines, né per quanto riguarda l’espletamento del servizio, né relativamente al corrispettivo, ma ha affermato piuttosto di avere essa stessa commesso un errore nella definizione dell’ultimo bando (e non dei precedenti) aggiudicato all’Ustica Lines“.
Questo è quanto si evince da una nota resa pubblica dalla società Ustica Lines, dopo aver minacciato più di una volta l’interruzione dei collegamenti con le isole Eolie e successivamente le Egadi. Il fine settimana è stato decisamente ricco di tensioni e proteste, da una parte l‘acceso dibattito contro la il Presidente Crocetta e l’assessore alle infrastrutture Giovanni Pizzo, dall’altra parte i sindaci delle isole ed i loro imprenditori preoccupati per il danno economico che potrebbero subire.
Tra i motivi che avevano portato i dirigenti della Ustica Lines alla cancellazione delle tratte c’era il mancato pagamento per le prestazioni annuali della compagna, cosa che è stata uno dei punti nevralgici durante l’incontro a Palermo con Crocetta ed l’Assessore Pizzo.
Il tutto si è svolto in un clima di alta tensione che ha causato un sovraffollamento della biglietteria Siremar, creando forti disagi per i turisti insieme alla paura di un crollo evidente di prenotazioni a danno degli imprenditori isolani. Tra le varie problematiche quella che preoccupa di più è l’annuncio della compagnia riguardante il possibile licenziamento di almeno 400 componenti del personale aggiungendo che: “Per oltre un anno l’Ustica Lines non ha percepito un solo euro di quanto dovuto e la Regione, dopo oltre un anno, non ha sottoscritto i contratti, sottraendosi così ai suoi obblighi, pretendendo però che l’Ustica Lines continui ad effettuare i servizi per proprio conto“.
L’Ustica Lines ha ben pensato di ricordare che quanto detto fino ad ora verrà poi presentato contro la Regione Sicilia nelle sedi opportune e nella fase conclusiva della nota aggiunge: “Non si può continuare a volere scaricare sull’Ustica Lines responsabilità che sono esclusivamente della Regione Siciliana e non si può continuare a gettare strumentalmente discredito su un’Azienda che ha svolto sempre la propria attività nel rispetto di quanto richiesto dai bandi, contribuendo al rilancio economico-sociale-occupazionale della Sicilia”.