Nino Dina (Udc): “Io con la mafia non c’entro”

PALERMO – Il deputato regionale dell’Udc Nino Dina, in merito all’inchiesta giudiziaria che ha fatto emergere un possibile condizionamento mafioso del voto delle scorse elezioni regionali, è intervenuto smentendo un suo possibile coinvolgimento.

Il presidente della commissione bilancio all’Ars ha dichiarato di “leggere con apprensione e disgusto le notizie che vengono riportate dagli organi di stampa, perché mi sento coinvolto mio malgrado in circostanze e fatti destituiti da ogni fondamento. Per di più leggo con maggiore amarezza che vengono travisate e modificate da parte delle agenzie di stampa e conseguenzialmente dai siti di informazione le parole e le dichiarazioni rese dal procuratore della Repubblica Leonardo Agueci che a chiare lettere riferisce di “voti in gran mole andati ad un politico eletto nel territorio di Palazzo Adriano” che certamente non sono io che ho ottenuto solo 52 voti”.

“È chiaro – prosegue Dina – che siamo di fronte a gravissimi travisamenti e distorsioni della verità. Del resto, a riprova, un’altra agenzia riferisce correttamente le parole del procuratore Agueci. Mi spiace, inoltre, che in una indagine di mafia così delicata persino le parole del procuratore di Palermo vengano travisate magari per far pensare che il politico invischiato sia Nino Dina, parlamentare regionale e presidente della commissione Bilancio, abbia maggiore risalto rispetto ad un nome minore di un politico locale, così come peraltro indica lo stesso Agueci”.

“Per tutti gli altri aspetti, ed anche per la presenza nella mia segreteria politica di uno degli odierni arrestati – conclude il deputato regionale – potrò riferire subito anche ai magistrati anticipando che tale soggetto non è mai stato un mio referente politico e che darò anche evidenza dei motivi della sua presenza, fornendo dettagli appena concluderò le verifiche che ho avviato in segreteria. Infine, a scanso di ulteriori equivoci, voglio chiarire che anche a Corleone, paese di 12 mila abitanti, ho preso un numero di voti modesto (130 voti) e che sia in questo citato comune che a Palazzo Adriano i miei referenti politici sono semmai consiglieri e assessori comunali titolari del risultato raggiunto”.