Musumeci non si dimette: fa un passo indietro sulla sua ricandidatura

Musumeci non si dimette: fa un passo indietro sulla sua ricandidatura

PALERMO – È stato molto chiaro il presidente della Regione, Nello Musumeci, durante la conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans per chiarire il suo futuro: “Non mi dimetto“.

Nei prossimi giorni, completato il ballottaggio, i leader si vedranno in un tavolo nazionale e ho detto alla mia leader Meloni, che ringrazio per la tenacia la passione con cui ha difeso la mia candidatura, che se a quel tavolo il mio nome dovesse risultare divisivo farò un passo di lato indietro se preferite, se tutto questo può servire all’individuazione di un candidato unitario, un candidato che unisce invece di uno che divide. Quando lo avranno trovato me lo presenteranno e tutti saranno felici di poterlo sostenere“.

In questi ultimi giorni – prosegue Musumeci – ho avuto centina di messaggi di cittadini a me sconosciuti, non miei amici. Alcuni anche di schieramenti diversi e contrapposti. Mi hanno esortato a non arrendermi, non darla vinta, a non mollare. Li ringrazio per il loro affetto, ma voglio ricordare che la mia non è una scelta di resa. Non mi sono mai arreso nella mia vita pubblica e privata, tranne una volta, quando il Padreterno ha voluto chiamarsi mio figlio. Non è una resa e non ho voglia di mollare. Io non mi dimetto, ho un impegno con il popolo siciliano che ho assunto quando mi ha eletto e fino all’ultimo giorno servirò la mia Regione e il popolo siciliano rimanendo con la schiena dritta, con la stessa integrità morale e lo stesso entusiasmo del primo giorno. Andrò ad aprire cantieri, a inaugurare nuove opere. Non è una resa, non sto mollando, la mia è una scelta di responsabilità. So che la responsabilità è oggi un attrezzo fuori uso”.

Una scelta di responsabilità per sostenere il centrodestra e continuare a vincere e continuare la strada che il mio governo, con tutti gli assessori, ha tracciato. Anche se nell’ultimo anno ho dovuto subire indicibili e ignobili attacchi dal fuoco amico preoccupato più di attaccare e delegittimare il presidente della Regione che le opposizioni. Divento discusso e divisivo – ha sottolineato il governatore – pur risultando vincente in tutti i sondaggi è un paradosso ma questa è la terra dei paradossi, ricordate Sciascia, Pirandello? In tutti i sondaggi, in tutti gli scenari elettorali risulto vincente, anche nell’ultimo del 31 marzo scorso, eppure per alcuni miei alleati rimango un presidente e un candidato divisivo“.

Qualcuno ha scritto che la mia sarebbe una scelta legata alla claque di Taormina, no i comici fanno i comici e sono pagati per farlo. E hanno fatto il nostro gioco esaltando le condizioni delle strade siciliane. Le strade non dipendono dalla Regione, la competenza è del governo, dei 5Stelle, del Pd, di tutte le forze che sono al governo e che sono rimaste sorde alle nostre richieste.

Qualcuno ha scritto Musumeci si accorderà con la Meloni per una candidatura al Senato. Non svendo la mia terra e il mio popolo per un posto nel Parlamento nazionale. Sono di un’altra pasta. O vengo messo nelle condizioni di raccogliere, nei prossimi cinque anni, assieme ai partiti della coalizione, quello che abbiamo seminato, altrimenti mi metto da parte. Non accetto compromessi, la Meloni non ha mai proposto un baratto del genere. Lei conosce bene la mia moralità e io conosco bene la sua fermezza“.

Ho tante altre cose da dire, ma mi riservo di farlo in un’altra occasione. Per ora andiamo per la soluzione migliore perché il centrodestra possa vincere. Certo rimane una casella vuota? Perché Musumeci no? Fa ridere direnon parla con i partiti’, fa ridere ‘non fa toccare palla’. Ci sono palle di colore diverso, di plastica, di gomma, di cuoio. Ci sono palle che non si possono toccare. Spero che mi si dica presto, se non dovessi essere io il candidato, la verità. Ma se qualcuno dicesse la verità il centrodestra pregiudicherebbe la propria vittoria”.