L’intervista della pm Anna Gallucci a La Verità: “La Procura disse: punta sulla Lega”

L’intervista della pm Anna Gallucci a La Verità: “La Procura disse: punta sulla Lega”

TERMINI IMERESE – Esce allo scoperto, durante un’intervista a La Verità, l’indagine condotta nel 2018 da Anna Gallucci, pubblico ministero a Pesaro, dopo esser stata sostituito procuratore nel comune del palermitano. L’inchiesta, incentrata sul voto di scambio alle elezioni del 2018, avrebbe poi causato alla Gallucci “qualche problema“.

L’inchiesta di Anna Gallucci a Termini Imerese

Stavo indagando su tutti i partiti, la Procura disse: punta sulla Lega“. È questo l’incipit dell’intervista a La Verità, a cui ha poi seguito l’interrogativo: “Perché ha aperto un fascicolo che non doveva avviare?“. Alla redazione, quindi, il pubblico ministero, risponde: “Io non ho fatto niente di particolare, le indagini capitano. E mi era successo di occuparmi sia del centrodestra che del centrosinistra in un’inchiesta sul voto a Termini Imerese. E posso dirle che quando mi sono imbattuta nel centrosinistra ho avuto qualche grattacapo, della cui gravità inizialmente non mi sono neppure resa conto, però l’atmosfera è subito cambiata”.

“Il procuratore Ambrogio Cartosio – ha poi proseguito – mi aveva dato come direttiva quella di procedere con richiesta di misura cautelare per i fatti che riguardavano il partito Noi con Salvini, dicendomi che era iniziativa condivisa con il procuratore generale Roberto Scarpinato, con cui io, però, non mi sono mai confrontata direttamente. Le risultanze delle mie indagini, come detto, erano più ampie e toccavano altri gruppi politici, non furono giudicate rilevanti dal dottor Cartosio, che mi indicò di chiedere l’archiviazione“.

Il conflitto con il procuratore Cartosio: “Ho trascorso anni a difendermi”

Gallucci ha poi spiegato di aver “ritenuto di dover procedere ugualmente nei confronti di tutti i soggetti che erano emersi dalle indagini, spiegando le mie ragioni”. Ma “da quel momento i miei rapporti con il procuratore sono cambiati e ho avuto l’avvio di un procedimento disciplinare e una nota negativa da parte di Scarpinato e il rapporto di professionalità negativo da parte di Cartosio. Il Csm mi ha ascoltato su questi aspetti, non dando seguito alle richieste di Cartosio e Scarpinato, ma intanto ho trascorso anni a difendermi”.

“Il procuratore, titolare per legge dei rapporti con i cronisti -Ha infine aggiunto – mi autorizzò a partecipare con lui a una conferenza stampa, all’indomani delle elezioni politiche del 2018. Era stata indetta in occasione dell’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di un presunto esponente del partito Noi con Salvini. Il mio ex capo ritenne, tuttavia, irrilevante precisare, come da me proposto, che dalle indagini era emerso che il senatore Salvini non fosse neppure a conoscenza della vicenda“.

La risposta di Matteo Salvini

Non manca, così, la risposta del sottosegretario della Lega Matteo Salvini a quanto emerso, che all’interno di una nota ha affermato: “Leggo con enorme stupore e amarezza la coraggiosa intervista della pm Anna Gallucci a La Verità”.

Secondo quanto dichiarato da Salvini, infatti, Gallucci “rivela come il procuratore Ambrogio Cartosio avesse organizzato una conferenza stampa facendo capire di non voler precisare la mia totale estraneità rispetto a una indagine che coinvolgeva una associazione di miei sostenitori“.

“È la seconda volta – ha poi aggiunto – che emergono notizie sconvolgenti, con magistrati che cercano di mettermi in difficoltà. La prima è la tristemente famosa intercettazione di Luca Palamara, in cui ammetteva candidamente che avevo ragione a difendere i confini ma andavo attaccato. In queste condizioni è davvero arduo avere fiducia nella magistratura: eppure resto convinto che le toghe politicizzate siano una minoranza molto pericolosa che è necessario isolare per il bene della democrazia“.