PALERMO – Il ministro, Marco Minniti, nel pre – vertice di ieri a Parigi, ha anticipato ai suoi colleghi di Francia e Germania che, o ci sarà una collaborazione fra tutti i Paesi dell’Ue, compresa Malta, sulla questione “Emigranti”, oppure verranno chiusi i porti italiani e siciliani alle imbarcazioni delle Ong straniere. In buona sostanza l’appello di ieri, dell’inquilino del Viminale è servito ad informare, prima, i suoi colleghi più vicini, in modo che al prossimo incontro, con tutti i responsabili dei Dicasteri degli Interni dei 28 Paesi dell’Unione, previsto giovedì prossimo, il problema possa essere affrontato ed enucleato seriamente.
Considerati i dubbi che sono sorti, da indagini ambientali, e manifestati dalle Procure di mezza Sicilia ed anche dal Procuratore nazionale Antimafia, il Governo italiano, oltre ad esigere la partecipazione attiva dell’intera Europa nella gestione della sempre più crescente emigrazione, proveniente dalla Libia (che poi, addirittura, rappresenta il 97 per cento della massa emigratoria che ogni anno arriva nel nostro vecchio continente), vuole fare allontanare le navi delle Ong, dalle coste libiche e, di contro, dare man forte alla Marina militare libica per incentivare i controlli costieri, onde evitare il facile, superficiale e pericoloso transito degli emigrati, in pre accordo con le Organizzazioni non governative, allocate al varco e a fare i buoni samaritani a pagamento, a fior di quattrini!
E proprio da qui è scaturita anche l’altra idea da concretizzare, per l’Italia, e cioè: andare a controllare i bilanci e conti delle Ong straniere per capire con quali soldi fanno volontariato e da dove provengono i lauti finanziamenti. E qui casca l’asino! L’ Affaire è miliardario e forse più cospicuo di un Bilancio di uno Stato come il nostro.
Se ci riflettiamo un po’: o il Governo italiano non ha capito niente sugli interessi dell’imprenditoria economica mondiale che, con un’azione subdola, ma possibile, intende portare avanti la deantropizzazione dell’Africa sub sahariana o rischia di mettersi contro il mostro dell’economia mondiale. A supporto di quanto appena detto a partire da quest’anno e fino al mese di giugno, gli sbarchi sono aumentati del 30 per cento rispetto allo scorso anno, con un aumento spropositato di minori non accompagnati, come se il fenomeno di trasporto minorile fosse stato programmato e voluto a forza, in modo massiccio, continuo ed instancabile; quasi a voler affermare che le nuove generazioni debbano, in modo violento, essere allontanati dai loro Paesi africani, in modo che quelle Regioni sub sahariane possano essere facilmente preda di sfruttatori stranieri; le tantissime materie prime che vi insistono come l’oro verde ed altri preziosi minerali, risultano allettanti per altri Stati occupanti e così dovranno fare a meno di potenziali azioni di disturbo, come fenomeni di possibili, pericolose e contrastanti condotte da identità patrie, deviate o meno.
L’esperienza di Paesi arabi che ancora oggi dettano condizioni internazionali sul prezzo del “greggio” dovrebbero farci capire di più. L’interesse appare più grande di quanto ci si possa immaginare e la Finanza mondiale pare sia molto vicina al Continente africano. Sarà vero? Certo, non ci vorrà poco per scoprire la verità. Ci auguriamo che “abbiamo sparato solo minchiate!”.
Giuseppe Firrincieli