Formazione. Oggi lo sciopero dei Cobas

PALERMO – La situazione drammatica del settore della Formazione in Sicilia sembra davvero non finire mai. Dopo l’interpellanza del 9 luglio da parte dei deputati nazionali PD, si sperava in un rientro a settembre più sicuro. Non è stato così e i Cobas formazione sono scesi in piazza questa mattina con un presidio davanti a Palazzo d’Orleans, per ottenere una risposta da parte del governatore Crocetta, e l’indizione di uno sciopero generale di tutto il settore.

Su 8.096 lavoratori ufficiali solo 4.397 lavorano stabilmente, ma di questi 934 sono dipendenti di enti che hanno in corso le procedure di mobilità, 613 sono in contratto di solidarietà difensivo e 893 operatori degli ex sportelli multifunzionali sono in attesa di conoscere il proprio destino. Di fatto solo il 24,17% percepisce una retribuzione quasi regolare. Da mesi il Governo regionale promette rapidi interventi che, di fatto, non ci sono stati. Da novembre 2014, periodo in cui si attendeva il decreto d’attuazione del terzo anno dell’Avviso 20, il piano triennale per la formazione regionale, i lavoratori sono rimasti in balia di un incerto destino. Il mancato accordo tra alcuni enti e l’Inps ha portato al totale abbandono di molti dipendenti che non hanno neppure potuto usufruire degli ammortizzatori sociali. 

Laura Bonifacio, segretaria Cobas Catania, ha espresso tutta la sua amarezza e preoccupazione per una situazione che sembra non avere vie d’uscita: “La formazione Professionale è al collasso: ci saranno certamente almeno 3.000 licenziamenti e molti Enti hanno sospeso il proprio personale in attesa di un’agognata cassa integrazione (non prevista dall’attuale legislazione nazionale) – continua la Bonifacio -. Il Presidente della Regione, l’assessore al lavoro e l’assessore alla formazione hanno più volte dichiarato, almeno fino all’11 di agosto, che i nuovi bandi avrebbero assicurato il recupero di tutti i lavoratori ormai fuori dal sistema, invece, leggendo con attenzione i bandi, non è previsto nessun obbligo all’assunzione ma una sorta di tetto massimo, che molti Enti supereranno, programmando un numero di ore di formazione inferiore al dovuto, evitando così qualsiasi tipo di assunzione.  

Per essere chiari la manifestazione di oggi è l’unica risposta possibile, poiché al momento nessuna risposta è stata data alle migliaia di famiglie che da domani si troveranno senza un lavoro; perché nulla è stato creato pensando ad un recupero del personale, al massimo abbiamo solo visto un reale risparmio da parte degli assessorati che non hanno più erogato somme dovute, con il blocco totale dei fondi destinati alla formazione; perché la mancata progettazione, per incapacità manifesta e incuria, ha fatto sì che i fondi destinati alla formazione fossero ritornati all’Europa, o peggio, destinati ad altro uso. Non è stata erogata la cassa integrazione 2014 per colpe del dipartimento al lavoro che ha bloccato i tavoli fino al 5/8/2014 quando uscì la circolare interministeriale che bloccò tutto.  

Abbiamo proposto, come Cobas, la creazione di un’agenzia unica ad esaurimento, che dia la priorità al personale del settore, creando una graduatoria, così come avviene nella scuola pubblica; abbiamo consegnato un’ipotesi di riforma; abbiamo denunciato infinite volte le varie irregolarità degli Enti, che colpiscono non solo i Formatori ma anche gli allievi dei corsi; ma pochissime sono le risposte, nessun tavolo è stato aperto in assessorato su nessuno degli enti per i quali abbiamo chiesto l’intervento.

Non è più tempo di dialogo, devono smetterla di prenderci in giro: ci sono regole, leggi che devono essere rispettate. Loro, invece, possono essere denunciati per istigazione al suicidio”.

Una situazione, quella della Formazione in Sicilia, che sta diventando una pericolosa polveriera e non è possibile permettere che oltre ottomila famiglie si ritrovino, per mancanza di progettualità, di interventi, di carenze legislative, senza un lavoro.