Eolico, Sicilia senza mappatura aree non idonee. M5S: “Inerzia organi competenti”

Eolico, Sicilia senza mappatura aree non idonee. M5S: “Inerzia organi competenti”

PALERMO – Doveva essere pronta a metà maggio, la mappatura delle aree siciliane non idonee per la realizzazione degli impianti eolici, stabilita dall’ARS con la legge regionale n.29/2015. Ma la scadenza non è stata rispettata.

La normativa, risalente al 20 novembre 2015, poneva dei limiti più stringenti per gli impianti superiori a 20 kw, ossia quelli medi e grandi. Limiti che avevano l’obiettivo di proteggere le zone più sensibili dell’isola, tra cui quelle vulnerabili dal punto di vista idrogeologico, i parchi, le riserve, le oasi e altri siti di pregio ambientale: quelli in cui si trovano uccelli di specie particolari. 

Numerose, tuttavia, nel corso dei mesi, le critiche da parte del settore interessato verso questi limiti, che sembrano così restrittivi da impedire l’installazione degli impianti nella maggior parte del territorio siciliano, con gravi ripercussioni economiche.

Non sono della stessa opinione i parlamentari del Movimento Cinque Stelle all’ARS, che lanciano l’allarme.

“L’inerzia degli organi competenti – affermano – potrebbe determinare non poca confusione sia negli operatori di settore sia negli stessi uffici tecnici. Temiamo – aggiungono – che dalla mancata regolamentazione delle aree non idonee possa derivare un possibile rischio per il patrimonio paesaggistico, storico e rurale della Sicilia.”

Ma non solo. Il danno, secondo i parlamentari pentastellati siciliani, potrebbe interessare anche l’economia e gli investimenti siciliani, a cui servono regole precise e trasparenza.  Nel caso in cui non si trovassero delle risposte concrete in breve tempo, questa situazione di incertezza “potrebbe infatti comportare il proliferare di contenziosi nei confronti della Regione siciliana, col rischio di condanne a milioni di euro di risarcimento“.