Emergenza rifiuti in Sicilia tra spazzatura e privatizzazioni, Musumeci va avanti: “Iniziata la bonifica”

Emergenza rifiuti in Sicilia tra spazzatura e privatizzazioni, Musumeci va avanti: “Iniziata la bonifica”

PALERMO – È emergenza rifiuti in Sicilia, dove molti comuni non riescono a smaltire la spazzatura che, ormai, invade le strade delle città. Diverse sono state le lamentele mosse dai sindaci e dei pentastellati nei confronti di Nello Musumeci, attuale presidente della Regione. Il M5s ha chiesto al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nei giorni scorsi, la revoca dell’incarico di commissario straordinario per il governatore, nonché invocato l’invio dell’esercito in Sicilia per risolvere la questione. Ma, Musumeci afferma di poter “normalizzare la situazione entro due anni.

Negli scorsi giorni il presidente della Regione Sicilia, nonché commissario per l’Emergenza, ha emanato un’ordinanza sul ricorso temporaneo a forme speciali di gestioni dei rifiuti. Questa impone ai 390 enti locali l’obbligo di trasmettere, entro il 31 luglio, al Dipartimento regionale all’Acqua e rifiuti i contratti stipulati con una delle quattro società che hanno risposto all’appello della Regione sul trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia. L’articolo 3 dell’ordinanza prevede, in caso di inadempienza, l’avvio dei procedimenti di decadenza degli organi comunali.

Questo provvedimento ha comportato pesanti accuse al presidente, soprattutto da parte del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che trova assurda l’ipotesi di poter trovare una soluzione in soli 15 giorni. Questo anche perché violerebbe la normativa sugli appalti e quella sull’anticorruzione: poco tempo per avere la giusta trasparenza su contratti da milioni di euro.

Un attacco che prosegue pesantemente, sollevando il problema legato alla gestione dei rifiuti da parte del Governo regionale. La preoccupazione, secondo il primo cittadino del capoluogo regionale, è quello che vengano favoriti gli interessi speculativi (già segnalati altre volte all’autorità giudiziaria), causando disservizi all’intera Sicilia.

Musumeci, però, non si ferma. Durante una conferenza stampa ha risposto dichiarando che “l’invio dei rifiuti all’estero è competenza dei Comuni”. Secondo il governatore, l’esercito va utilizzato non per aiutare le città a risolvere l’emergenza, bensì “contro i delinquenti e la criminalità”.

Rimane, dunque, il perentorio termine del 31 luglio per i Comuni, i quali devono immediatamente risolvere lo smaltimento di almeno il 30% dei rifiuti differenziati. Il presidente, poi, dichiara di “stare lavorando per la bonifica delle discariche pericolose che, in Sicilia, sarebbero 510″.

Il commissario straordinario (Musumeci, ndr) difende il suo doppio incarico così: “Il ruolo mi è stato affidato unicamente per la vasca di una discarica, qualcuno dovrebbe forse leggersi l’ordinanza del Consiglio dei ministri”, e promette la presentazione di un nuovo piano rifiuti per il prossimo dicembre.