PALERMO – Appena finita la tornata di amministrative dello scorso ottobre è già tempo di pensare ai prossimi appuntamenti elettorali. Il più importante in Sicilia è senz’altro quello che riguarda il Comune di Palermo in cui sono da definire ancora i candidati a sindaco. Il caos maggiore si registra attualmente nel centro-destra dove le varie componenti dovranno confrontarsi per cercare un nome. Proprio questo pomeriggio alle 18 è previsto un vertice all’hotel Politeama a cui prenderanno parte i coordinatori provinciali dei partiti presenti in Assemblea regionale: Lega, Forza Italia, Udc, Mpa-autonomisti, Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima. Non ci saranno Cantiere popolare, il cui leader Saverio Romano ha fatto sapere che a questo giro il partito sarà assente, e neanche Totò Cuffaro con la sua Dc.
A portare avanti l’opera di mediazione fra le varie forze è il coordinatore della Lega in Sicilia, Nino Minardo che vuole accelerare i tempi per dare un nome forte per il centro-destra a Palermo ed evitare ciò che è avvenuto nelle maggiori città alle ultime amministrative.
Nel caso non si arrivasse ad una soluzione comune, una alternativa potrebbe essere rappresentata dalle primarie di coalizione fanno sapere dalla Lega.
Intanto Palermo ha già il suo primo candidato a sindaco. Si tratta di Francesca Donato, europarlamentare ex lega, che ha annunciato con un video sui social la sua intenzione di candidarsi a Palazzo delle Aquile.
“Voglio offrire un’alternativa ai partiti, ad una politica che segue logiche troppo lontane da quelle dei cittadini. Pongo la mia esperienza, il mio impegno a servizio della città di Palermo come candidato sindaco indipendente”.
L’eurodeputata siciliana in questi mesi ha guidato il fronte contro il green pass arrivando a lasciare polemicamente il partito di Matteo Salvini contestando l’appiattimento della Lega sulle politiche del governo Draghi.
“La mia candidatura a sindaco e la mia lista – conclude – saranno uno strumento per dare voce e ruolo nelle istituzioni per tutti i cittadini che vogliono mettersi in gioco e che hanno un’idea diversa di politica”.