PALERMO – Il Pd è il primo partito a Palermo con l’11,61% delle preferenze nel capoluogo dove il vero vincitore è stato l’astensionismo: ha votato il 41,85% degli aventi diritto.
Finora sono state scrutinate 598 sezioni su 600.
È seguito da Forza Italia con l’11,29% dove ci sono i candidati più votati: Caterina Meli con 3098 preferenze, Ottavio Zacco 3290, Salvatore Inzerillo 2496. Tra questi, tutti pupilli del deputato regionale Edy Tamajo, potrebbe venir fuori il prossimo presidente del consiglio comunale. Sinistra comune che alle scorse comunali aveva il 6,9%, parte attiva dell’amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando, si riduce al 4,27% e non manda nessun consigliere a sala delle Lapidi.
Il M5s che nel 2017 aveva ottenuto il 13,08% dimezza i voti e ottiene il 6,46%. Fratelli d’Italia ottiene un grande successo superando il 10% dei voti con Francesco Scarpinato che ottiene 2521 preferenze (anche lui potrebbe essere candidato alla presidenza del consiglio comunale) mentre Prima l’Italia si ferma al 5,21% superando di poco la soglia per mandare qualche consigliere in Comune. Successo anche della Dc di Totò Cuffaro che arriva al 5,6% surclassando l’Udc che si ferma al 3.77%.
La lista Lavoriamo per Palermo, che contiene gli ex consiglieri di Italia viva che hanno appoggiato Lagalla, al contrario di quanto sostenuto da Matteo Renzi, ottiene il 9,28%. Successo per la lista che appoggiava il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli “Azione con Calenda Ferrandelli sindaco + Europa” che ottiene l’8,1%.
La lista Progetto Palermo, in cui si è candidato anche Franco Miceli aspirante sindaco per l’area progressista, in cui erano candidati anche ex Orlandiani, ottiene il 6,12%.
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