Diffida alla Borsellino dei centri procreazione assistita

Diffida alla Borsellino dei centri procreazione assistita

PALERMO Mercoledì 19 novembre 2014, alle ore 10,30, nei locali del municipio di Palermo, Palazzo delle Aquile, Sala Rostagno, i centri medici che si occupano di procreazione medicalmente assistita e tutte le associazioni italiane di pazienti (“Aidagg” di Roma, “Amica Cicogna” di Salerno, “Hera” di Catania, “Luca Coscioni” di Roma, “Madre provetta” di Roma, “Sos Infertilità” di Milano) terranno una conferenza stampa per esporre i motivi della diffida legale che sarà notificata lo stesso giorno all’assessore alla Salute della Regione siciliana, Lucia Borsellino.

digiacomo crocetta borsellino

Da sinistra: Rosario Crocetta, Lucia Borsellino e Pippo Digiacomo

Interverranno: l’avvocato Sebastiano Papandrea, il presidente dell’associazione Hera prof. Mario Gambera, il direttore del Centro UMR di Catania, dott. Antonino Guglielmino, il direttore del Centro Medico Andros di Palermo, dott. Adolfo Allegra.

L’iniziativa della diffida si rende necessaria – afferma una nota delle associazioni – a causa dell’inadempienza dell’assessorato, sia rispetto l’attuazione di proprie disposizioni, sia riguardo l’adozione del deliberato della Conferenza delle Regioni dello scorso 4 settembre.

In particolare l’assessore, con proprio decreto del 29.01.2014, aveva previsto alcune misure finalizzate ad arginare il fenomeno dei pagamenti indebiti ad altre regioni per prestazioni di PMA e l’istituzione di una commissione che avrebbe dovuto collaborare al monitoraggio e al miglioramento della disciplina di settore. Malgrado il tempo trascorso, tali misure sono rimaste inattuate con grave danno per le casse della regione.

Altrettanto penalizzante si è rivelato il mancato recepimento del deliberato della suddetta Conferenza delle Regioni, sottoscritto peraltro anche dal presidente Crocetta; deliberato in cui si evidenzia la necessità dell’inserimento della riproduzione assistita (omologa ed eterologa) nei LEA (Livelli essenziali di assistenza).

La sua ricezione, come già avviene in altre regioni, avrebbe garantito in Sicilia una concreta tutela ai cittadini interessati a ricorrere alla riproduzione assistita, e in particolare alle tecniche che richiedono donazione di gameti (eterologhe), dando attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 162 del 9 aprile 2014.

L’inerzia dell’assessorato, oltre a danneggiare ulteriormente le casse regionali, è ormai intollerabile per i pazienti e per i centri medici, che si vedono privati di prerogative di cura, di spazi di rappresentanza e collaborazione amministrativa, nonché di risorse economiche.

Queste in sintesi le ragioni principali della diffida che saranno più diffusamente esposte e documentante nel corso della conferenza stampa.