PALERMO – Il piano di riordino delle partecipate della Regione – secondo le prime notizie trapelate – salverebbe quelle guidate da due uomini scelti direttamente dal presidente Crocetta: Antonio Fiumefreddo e l’ex pm Antonio Ingroia. Il piano poi dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti che dovrà approvarlo.
La bozza sinora elaborata salverebbe dunque Riscossione Sicilia e Sicilia e-Servizi mentre sorti diverse sono previste per le altre trenta partecipate che fanno ballare cifre come 300 milioni di euro l’anno.
Sicilia e-Serviizi si occupa di tutto ciò che riguarda l’attività informatica della Regione mentre Fiumefreddo guida le riscossioni nell’isola che hanno attraversato diverse problematiche che hanno portato a una crisi profonda.
E tutte le altre partecipate? Il loro futuro dipende anche dall’appetibilità che hanno sul mercato. Ad esempio l’Ast, l’Azienda trasporti siciliana, potrebbe far gola a molti. La Regione per molte partecipate vorrebbe ricorrere alla cessione di quote ai privati, sarebbe il caso di Irfis, Sviluppo Italia Sicilia, mercati Agro Alimentari, Parco Scientifico e tecnologico.
Inoltre si prevede anche la vendita delle quote di varie società tra le tante: la SicilAcque, l’Airgest, le Terme di Acireale e di Sciacca, Distretto tecnologico Sicilia e Siace.
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