PALERMO – Il ruolo di Cassandra, mitica profetessa e figlia del re Priamo nell’Iliade di Omero, interpretata da Rosario Crocetta nel pieno casino dei giorni che precedono l’ultima domenica di questo mese, con le dubbie primarie del PD. Di fronte al pericolo Cuffaro che intende pilotare, offrendosi quale ideologo e mentore politico a tutti i Partiti escluso “Cinque stelle”, le elezioni dell’Ars, Il presidente della Regione si è già autocandidato col suo movimento “Riparte Sicilia” e dichiara ai quattro venti di essere il punto di riferimento dell’ intero Centro sinistra, quale condottiero indiscusso, contro la politica della restaurazione e del Cuffarismo.
La Sicilia, in altri termini è destinata a morire nelle mani dei cuffariani e dei grillini se tutti i partiti, compresi i possibili transfughi di Forza Italia, non appoggeranno lui per la sua rielezione. Parole molto pesanti, ma non sappiamo se vengono dettate dal cuore o da una forte rabbia per non essere creduto e messo da parte, dopo il bene, a suo modo di dire, che ha fatto nel corso dei cinque anni di legislatura per la Sicilia; Rosario Crocetta parla senza mezzi termini, dichiarando ancora che lui è l’unico punto di riferimento per battere le infiltrazioni mafiose nell’apparato regionale, togliendo appalti a 38 imprese in odore di mafia, a tirare fuori tramite i suoi commissari i mali della Gesap (la società che gestisce l’aeroporto di Palermo) e a mostrare un bilancio economico regionale in crescita ed anche il Pil in Sicilia.
In primis il PD gli crederà o lo manderà in soffitta? Chiaramente dalle varie posizioni espresse dai vari esponenti di punta del Partito democratico, pare che gli “strilli” di Crocetta abbiano una matrice di vendetta per non essere compreso da alcuno. E tutto porta ad un’unica conclusione: Crocetta e il suo Movimento sono stati lasciati soli dalla Nomenclatura partitica sia a livello regionale che del “Nazzareno”. Se poi aggiungiamo l’ultima tegola caduta a Sala d’Ercole e cioè il pignoramento di 7, 4 milioni di euro avanzato da Invitalia, l’Agenzia per gli Investimenti e lo sviluppo d’Impresa, gestita dal Ministero delle Finanze, per debiti non pagati sui progetti preliminari per la bonifica e la messa in sicurezza di siti altamente inquinati come la miniera di Pasquasia, le discariche di idrocarburi di Gela e di Augusta, Siracusa e tantissime altre, come dovrà passare la tanto attesa approvazione del bilancio regionale?
Il quadro è chiaro: il presidente Crocetta tra due e forse più fuochi, destinato ad essere il profeta di se stesso.
Giuseppe Firrincieli