PALERMO – Arrivano i risultati di un’ispezione del ministero dell’Economia e delle Finanze che riguarda il Comune di Palermo e mettono in luce le prime irregolarità.
Sarebbero circa 250 pagine di relazione, in cui si ravvisano i primi danni erariali, tra cui quelli per gli emolumenti aggiuntivi riconosciuti ai dipendenti comunali nominati dirigenti a contratto, di nomina diretta, che compongono lo staff del sindaco.
Nell’occhio del ciclone anche i contratti di servizio con le aziende partecipate, prima fra tutte il Coime, la dotazione organica e le stabilizzazioni dei precari storici.
In particolare, le contestazioni riguardarebbero soprattutto i 14 dirigenti vincitori di concorso, di cui 13 ricoprivano il ruolo di funzionari presso il Comune e 9 erano già stati nominati “referenti”, sempre in servizio negli stessi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso.
Lo stesso Leoluca Orlando, il 12 dicembre del 2016, aveva accolto i tre dirigenti dei servizi ispettivi di finanza pubblica del ministero dell’Economia e delle Finanze, incaricati dal ragioniere generale di verificare l’andamento amministrativo-contabile del Comune, acquisendo informazioni su 55 diversi temi.
A finire sotto stretto controllo dei funzionari, l’applicazione dei contratti di lavoro, le stabilizzazioni, l’andamento della spesa, il rispetto del Patto di stabilità, il piano anticorruzione e la nomina dei dirigenti di staff e dei diretti collaboratori del sindaco e degli esperti.
Un anno dopo, ecco le conclusioni, raccolte in un accurato dossier, già inoltrato alla procura della Corte dei conti, che dovrà valutare se ci sono elementi per aprire un’inchiesta contabile.