PALERMO – Dopo le chiusure dei punti nascita a Santo Stefano di Quisquinia, Lipari e Mussomeli anche il reparto di Ostetricia e Ginocologia dell’ospedale “Madonna dell’Alto”, a Petralia Sottana, sarà chiuso così come disposto dal ministero della Salute.
Si tratta di un provvedimento ampiamente annunciato nelle settimane scorse e diventato operativo l’1 gennaio nonostante la mobilitazione dei primi cittadini e delle comunità locali. Solo i reparti di Licata e Bronte, inizialmente inseriti nell’elenco delle strutture da chiudere, sono stati salvati in extremis dal ministro Beatrice Lorenzin.
Fisicamente il reparto continuerà a esistere, ma garantirà esclusivamente le emergenze giudicate tali dal personale medico che resterà in servizio con turni di reperibilità. Le partorienti dovranno andare altrove, a Palermo o al San Raffaele Giglio di Cefalù“
“La scelta del Ministro Lorenzin di non concedere la deroga al punto nascite di Petralia è assolutamente iniqua e irrazionale”. A dirlo sono Carmelo Miceli e Giandomenico Lo Pizzo, rispettivamente segretario e responsabile Aree Interne del Pd provinciale di Palermo. “Parametrare la sicurezza di un punto nascita come quello Madonita soltanto in base al numero minimo di parti all’anno senza tenere in considerazione la vastità e particolarità del Territorio Madonita, è un errore grossolano, cui bisogna immediatamente porre rimedio”.
“Francamente, – aggiungono – considerato che altri punti nascita che insistono in territori siciliani meno impervi delle Madonie, diversamente da quanto accaduto per Petralia, hanno avuto la deroga, lascia pensare che la scelta operata dal Ministro della Salute possa essere stata non soltanto il frutto di un errore di valutazione quanto, piuttosto, la conseguenza di una iniqua differenza di trattamento figlia di possibili logiche campanilistiche e di appartenenza. In entrambi i casi, il PD è pronto a fare tutto il necessario pur di ottenere una proroga che riteniamo giusta e doverosa”.
“D’intesa e insieme ai Sindaci della zona – concludono gli esponenti Dem – abbiamo già chiesto un incontro all’Assessore alla Salute, Baldo Gucciardi e in settimana convocheremo proprio a Petralia una riunione di tutti i Segretari dei Circoli, dei deputati e dell’Esecutivo Provinciale del Pd provinciale di Palermo al fine di pianificare, ciascuno nel proprio ruolo, la migliore strategia che possa portare il Ministro a ricredersi”.
“Il ministro della Salute faccia subito marcia indietro, revocando l’assurda chiusura del punto nascita di Petralia Sottana nel palermitano, sino a pochi giorni fa riferimento per gran parte delle partorienti delle Madonie”. Così Gianfranco Miccicchè, commissario di Forza Italia in Sicilia.
“Costringere le gestanti – aggiunge Miccichhè – a percorrere oltre settanta chilometri di strade dissestate per raggiungere l’ospedale di Cefalù, la struttura più vicina, è una scelta di gravissima irresponsabilità. E se qualcosa durante il lungo e avventuroso viaggio non dovesse filare liscio? In tal caso spero che la Lorenzin abbia previsto almeno un punto nascita in una stalla tra le montagne, per affrontare l’emergenza con la necessaria serietà”.
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