Bordate a pallettoni sulla giunta regionale. La Scilabra isolata dal Pd

Bordate a pallettoni sulla giunta regionale. La Scilabra isolata dal Pd

PALERMO – “La solitudine dei numeri primi” è un best seller dello scrittore Paolo Giordano. Per l’attuale situazione politica potremmo titolare “La solitudine di Nelli Scilabra”. Dalla commissione Lavoro è apparso evidente come il giovane assessore si sia sentito accerchiato e isolato dal suo partito. Ha attaccato, a testa bassa, l’ex dirigente Anna Rosa Corsello e anche il suo stesso partito mettendo nel vasto calderone della polemica anche i passati scandali del settore della formazione.

E il pensiero va a Francantonio Genovese, ras delle preferenze nel peloritano del Pd. “È stata montata una polemica finalizzata a chiedere la mia testaha detto ieri l’assessore Scilabra – Volete presentare una mozione? Fatelo. Lo faranno forze politiche che hanno sostenuto gli assessori che mi hanno preceduto e che hanno creato lo scandalo della Formazione e anche il mio partito che convoca vertici senza farsi domande sugli aspetti morali della vecchia gestione della Formazione. Io sono l’assessore figlia di nessuno, al fianco di tanti giovani a cui dico che indietro non si torna”.

Dai corridoi di Palazzo dei Normanni filtra, sempre più insistente, la voce delle dimissioni del giovane assessore spossata dalla vicenda del Piano Giovani. In merito la Scilabra ha confermato l’annullamento del click day agostano, quindi tutto da rifare per 800 giovani che si andranno ad aggiungere ad altri 200 esclusi perché non erano in possesso dei requisiti che, invece, avevano dichiarato di avere.

È partito a lancia in resta il Movimento Cinque Stelle che, stasera, depositerà una mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Formazione. Si tratta di un duro atto d’accusa nei confronti del Piano Giovani e del governo Crocetta. “Nel penoso campionato di scaricabarile e lancio degli stracci – affermano le deputate Ciancio e Zafarana – gli assessori, soprattutto la Scilabra, hanno dimostrato grande talento, non certo nel governo di un settore nevralgico come quello che sovraintende all’occupazione, ai tirocini e alle politiche del lavoro”.

“Non può finire – continuano le deputate – a tarallucci e vino. Quando si hanno incarichi di un certo tipo non sono permessi sbagli così eclatanti, senza considerare che la Regione è stata pericolosamente esposta ad azioni risarcitorie in parecchie direzioni, che potrebbero pesare non poco sui già asfittici bilanci“.

Stilettate arrivano non solo dalle opposizioni. Un documento che rischia di mandare in frantumi il governo regionale è stato diramato da Articolo 4, il gruppo dei deputati regionali che fa riferimento a Lino Leanza. Nella nota, prodotta al termine di un lungo confronto e siglata da tutto il gruppo, si esprime “la profonda preoccupazione per la stasi nell’azione di riforma necessaria ad affrontare i problemi che affliggono la Sicilia”.

Le dichiarazioni, inoltre, affondano la lama sulle emergenze isolane:Nonostante l’approvazione della manovra finanziaria, comunque limitata dalla crisi di bilancio, siamo convinti che sia indispensabile un coinvolgimento di tutte le forze di governo in ogni decisione. I personalismi non ci interessano e non possono costantemente condizionare il rilancio dell’azione di governo e far passare in secondo piano le questioni di maggiore rilievo”.

“Tra questeaggiunge il documento – assume rilevanza primaria la gestione del ‘Piano Giovani’ rispetto al quale le motivazioni offerte dall’assessore Scilabra non hanno finora convinto e pertanto consentito di superare le perplessità sulle responsabilità politiche relative alle modalità di attuazione del Piano”.

Se da una parte Articolo 4 attacca, dall’altra il Pdr di Totò Cardinale offre un sostegno al governo Crocetta auspicando un “impegno comune per un programma di riforme serio in tempi brevi”. “Quello che più conta oggi ha dichiarato il portavoce del Pdr, Michele Cimino – è rilanciare la questione meridionale, mettendo la Sicilia a capofila delle Regioni svantaggiate”.

Sulla stessa linea la posizione dell’Udc che attraverso il segretario isolano Pistorio ha seguito l’appello del governare con efficacia promossa dal renziano Davide Faraone, particolarmente critico nei confronti dell’attuale stallo legislativo. “Noi non vogliamo far mancare il nostro impegno e sostegno a Crocetta avendolo votatoha detto Pistorio ma chiediamo di rinnovare le commissioni parlamentari, come si faceva una volta a metà legislatura”.

digiacomo

L’onorevole Giuseppe Digiacomo

A pungolare Crocetta, però, non c’è solo Articolo 4. Il fuoco amico arriva da parte del presidente della commissione sanità all’Ars Giuseppe Digiacomo. Tema del contendere l’approvazione della nuova rete ospedaliera. “Non mi voglio rendere complice di omicidi in diretta”, queste le dure parole del deputato di Comiso in merito al piano di riordino che ancora non è stato approvato dalla giunta regionale e che potrebbe avere pesanti ripercussioni sui servizi ai cittadini e sul futuro di tanti medici siciliani.

“Se non si approva la rete dei posti letto dei servizi territoriali e dell’emergenza – urgenza – ha aggiunto Digiacomo non si possono sbloccare i concorsi e non si possono mettere in sicurezza i reparti, non si possono riqualificare gli ospedali minori e non si può dare una risposta all’immenso precariato su cui poggia la sanità siciliana. Dopo un lavoro di tanti mesi e ora che è tutto pronto il documento da approvare giace in giunta”.

Una giunta che probabilmente sarà soggetta a un nuovo rimpasto.

Si attendono indicazioni da Lorenzo Guerini, vice di Matteo Renzi, che analizzerà le proposte del Pd isolano riguardo le nomine di nuovi assessori per dare spazio alle richieste . Siamo, dunque, all’aurora del Crocetta – ter.